Carcere di Rebibbia, detenuta tenta di uccidere i due figli: uno è morto, l'altro è grave
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ROMA, 18 SETTEMBRE - Orrore nel carcere romano di Rebibbia: nel pomeriggio di oggi, una detenuta trentenne di origini tedesche ha lanciato i suoi due figli dalla tromba delle scale del nido: uno è morto sul colpo, mentre l’altro versa in gravissime condizioni. La vittima aveva compiuto da poco quattro mesi.
Il piccolo sopravvissuto è ora ricoverato all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Da quanto si è appreso da fonti interne della struttura, il minore, che ha un’età inferiore ai tre anni, è in prognosi riservata. Avrebbe riportato un grave trauma cranico con un ‘importante’ danno cerebrale. Per questo motivo, nelle prossime ore verrà sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico.
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Quest’oggi, era in programma l'udienza davanti ai giudici del Riesame. La donna si trova nella struttura detentiva da meno di un mese. E' stata arrestata in flagranza lo scorso 28 agosto, perché trovata in possesso di 10 chilogrammi di marijuana.
A Rebibbia, poco dopo il fatto, è giunto il procuratore aggiunto Maria Monteleone, che ha effettuato un sopralluogo. Presenti anche i carabinieri del nucleo investigativo di via Selci della VII Sezione e i colleghi della IV Sezione vittime vulnerabili.
Nel primo pomeriggio è arrivato anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il quale ha dichiarato: “La magistratura sta già facendo gli accertamenti. Posso soltanto dire, e non posso aggiungere nient'altro, che chiaramente il Ministero ha già aperto un'inchiesta interna per verificare le responsabilità". Sarà importante capire come il dramma si sia potuto verificare in una delle zone più delicate del carcere.
Si indaga per omicidio e tentato omicidio. Gli esperti sono già al lavoro per capire quali motivazioni possano celarsi dietro il comportamento della donna, che oggi si è macchiata di infanticidio: il crimine più aberrante, feroce e innaturale che gli esseri umani conoscano.
Luigi Cacciatori
Fonte immagine: The Social Post