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CATANZARO 22 FEBBRAIO - Sinceramente, nel comunicato in risposta al nostro e relativo alla possibilità del ritorno in centro dell’Ufficio Scolastico Regionale, stentiamo a riconoscere nell’Associazione Calabria Oltre, la stessa che da anni scrive in favore, ad esempio, dell’isola pedonale nel Centro Storico e della conseguente, necessaria vivibilità. Onestamente ne siamo rimasti sorpresi, perché la medesima dà l’impressione di avere una visione di un posto non da ripopolare, ma da vivere come una sorta di attrattore temporaneo e occasionale di gente.
E allora, prima di affrontare un più ampio ragionamento, proviamo a contraddire il loro articolo punto per punto.
Iniziamo dalla prima affermazione. Questa gente che “manifesta perplessità e resistenze” non esiste. Anzi, c’è molta attenzione al Centro Storico e anche molta gente pronta a popolarlo, se viene finalmente valorizzato e reso agevole dal punto di vista dei servizi e del trasporto pubblico. Ci si è chiesti come mai, ad esempio, ci sono tre linee Amc di autobus da Lido verso Germaneto e una sola dal Centro? Abbiamo testimonianza di studenti universitari e lavoratori della cittadella regionale che vivrebbero volentieri in centro, ma lamentano la sproporzione di collegamenti col campus rispetto a Lido. Sull’USR abbiamo già ampiamente detto, mentre per quanto riguarda gli studenti che si lamentano dell’ubicazione dei corsi post universitari al San Giovanni, dovrebbero ben sapere che esiste un efficiente servizio come la metropolitana che consente di giungere ogni venti minuti su rotaia a soli 100 metri dal San Giovanni. O vogliono arrivare in macchina sul terrazzo? Magari sono gli stessi studenti che quando vanno in altre realtà utilizzano tranquillamente i mezzi pubblici senza lamentarsene. I servizi efficienti che giustamente rivendicano per la maggior parte spetta all’università fornirli, mentre per quanto riguarda il Comune ha fatto la sua parte concedendo l’immobile più prestigioso e la possibilità di parcheggio gratuito in via Argento. In quanto all’Accademia di Belle Arti, consigliamo di leggere più attentamente gli articoli citati.
Quella del Direttore Politano era una battuta riferita all’ambizione dell’Accademia di espandere i propri obiettivi e volare sempre più alto, come è giusto che sia, ma sia Politano che il presidente, l’on. Soriero, sono entusiasti della nuova sede e con loro i docenti e gli studenti, che non stanno perdendo occasione per ribadire e manifestare entusiasmo per la nuova sede dell’Educandato, peraltro collocata in una location storica invidiabile. Quanto all’altra affermazione secondo cui “non si può gioire per l'apertura di una nuova attività commerciale se contemporaneamente ne chiudono due” , non ci risultano assolutamente così tanti negozi che hanno chiuso, come affermato, anche se non vogliamo certo negare una certa sofferenza, comune però a tante realtà a causa del dilagare del commercio online e della concorrenza (a Catanzaro in maniera particolare) dei centri commerciali. Aspetto che non riguarda per fortuna le numerose attività del settore “food” che hanno aperto in questi mesi e che lavorano moltissimo, e non solo il sabato.
In conclusione, volendo ora tornare a un più ampio e meno spicciolo ragionamento, consigliamo agli amici di Calabria Oltre di affrontare argomenti più profondi, se davvero tengono al centro storico e alla città nel suo insieme. Piano del traffico a parte, il nostro punto di vista è quello di puntare sulla ristrutturazione e la riqualificazione degli alloggi del Centro. E questo può avvenire solo se si riporta residenzialità. E quindi studenti e impiegati, oltre che famiglie. In particolare, il nucleo storico della nostra città ha vissuto per secoli di terziario e direzionalità, finchè non si è deciso in maniera irrazionale di svuotarlo di contenuti, lasciando vuoti i contenitori, e trasferendo in lande desolate servizi essenziali come l’Università che in altre realtà, anche morfologicamente simili alla nostra, hanno fatto la fortuna portando ricchezza e cultura. E se per quanto riguarda la cittadella regionale, è innegabile che sia stata una scelta obbligata riunire in un unico stabile i vari assessorati disseminati per la città, non è così per quanto riguarda altre realtà come proprio il polo umanistico universitario e, appunto, l’USR.
Non ci sembra logico e razionale, infatti, che sul lungomare ci stia un pubblico ufficio anziché un albergo. Una città che sembra quindi andare in controtendenza non solo con la logica ma anche con la realtà che la circonda. In tutto il mondo si tende infatti al recupero dell’esistente e al consumo del suolo zero, mentre in questa città le lottizzazioni selvagge e vergognose hanno determinato un consumo di suolo che porta ad avere più case che abitanti. Come a Giovino ad esempio, dove si vorrebbe cementificare anche le poche colline rimaste verdi, come purtroppo già fatto in gran parte. Ci si è chiesto se per caso tutto ciò non sia frutto di una speculazione? Ci si è chiesto come mai le quotazioni degli immobili a Lido hanno superato abbondantemente i duemila euro al metro quadrato e in centro sono ormai sotto i mille? Dagli anni ’50 in poi i “notabili” della città avevano interesse a sviluppare la città verso nord e non, come opportuno, in maniera armoniosa verso il mare. I “notabili” odierni hanno invece l’interesse opposto. E il tutto, oggi come ieri, con una accozzaglia di lottizzazioni: ieri costruendo sui burroni, oggi devastando aree che avrebbero ben altra vocazione. Col risultato che è sempre la città nel suo insieme a pagarne le conseguenze. Invece di discutere di banalità, quindi, riflettiamo su questi aspetti per tentare di strappare, finalmente, la nostra amatissima città alle logiche ataviche e speculative che l’attanagliano da decenni, altrimenti si rischia di diventare tutti ingranaggi inconsapevoli di un meccanismo scientificamente diabolico.
Cara Catanzaro