Caos trasporti Roma.Marino si scusa, manda via assessore Impronta, azzera Cda Atac e apre ai privati
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ROMA, 24 LUGLIO 2015 - Nuovo consiglio di amministrazione, dimissioni dell'assessore ai trasporti Impronta e apertura ai capitali privati. Così il sindaco di Roma Ignazio Marino spera di risolvere il problema del caos trasporti nella Capitale. Lo ha annunciato oggi il primo cittadino in Campidoglio durante una conferenza su Atac, dopo i disservizi degli ultimi tempi, in particolare nella metropolitano a lungo la tratta ferroviaria Roma-Lido. "Intendo scusarmi con i cittadini e i turisti per i disagi inaccettabili nel nostro trasporto locale. Siamo davanti ad una situazione drammatica per i trasporti urbani di Roma dal punto di vista della qualità di vita dei cittadini, della qualità dei servizi e dei conti di Atac" ha esordito Marino, prima di illustrare il suo piano. [MORE]
Che prevede l'azzeramento totale dei vertici dell'azienda del trasporto pubblico capitolino: a fronte della crisi della società, ha annunciato Marino, "ho deciso di cambiare il cda di Atac" e "davanti ad una situazione così drammatica ho chiesto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di condividere l'idea di affrontare i problemi finanziari con una ricapitalizzazione di 200 milioni di euro in denaro liquido e beni". Inoltre il sindaco ha confermato in modo definitivo l'addio di Impronta dalla giunta: “Chiedo all'assessore Impronta di formalizzare le dimissioni che aveva già annunciato, è necessario cambiare rotta immediatamente e riconoscere l'isufficienza del lavoro fatto finora”.
Ma a preoccupare veramente in Campidoglio e in Regione sono i conti pubblici della municipalizzata: "Abbiamo trovato una situazione che non si può che definire di bancarotta e di un indebitamento insostenibile”, ha spiegato il sindaco. “L'unica alternativa era chiudere Atac e portare i libri in tribunale ma noi abbiamo scelto di tentare una difficile strada con un percorso, un piano di risanamento Questo piano ha ottenuto dei risultati ma non è riuscito a produrre quel risanamento che serviva per la qualità della vita delle persone che si spostano ogni giorno in città".
É da questa situazione di emergenza che il primo cittadino dovrà ripartire: "Insieme a Zingaretti abbiamo deciso che da oggi Comune, Regione e Atac si impegnano a cercare un partner industriale mantenendo la maggioranza pubblica". Inoltre, “abbiamo dato mandato all'azienda di scrivere un piano industriale vero e forte per indire la gara in questo modo anticipiamo l'avvio di un processo nazionale che impone di non gestire più il servizio in house a partire dal 2019", ha spiegato il sindaco
Decisioni importanti che insieme ai 301 milioni in arrivo dalla Regione per Roma, come rimborsi di vecchi contributi negati dalla precedente amministrazione di centro-destra potrebbero contribuire a risollevare un trasporto pubblico ormai in tilt. Ma ancora più fondamentale sarà “uno sforzo straordinario da parte di tutti”: "Rivolgo un appello a tutti: ai dipendenti di Atac, ai sindacati con i quali ho già fissato un incontro per i prossimi giorni, perché ci sia piena collaborazione abbandonando vecchi schemi e preoccupazioni del passato”, ha chiesto Marino.
Impronta si indigna. Marino scorretto ad addebitarmi i disagi. Non ci sta a essere ritenuto l'unico responsabile dei disagi nei trasporti pubblici romani l'ex assessore Impronta. "Il sindaco Marino ha avuto la possibilià di far concludere in modo leale e rispettoso la nostra collaborazione comunicandomi in giunta, o a margine di essa, di aver maturato la decisione di sostituirmi coerentemente alla situazione che io da tempo avevo a lui prospettato. Ha preferito invece abbandonare la riunione prima della sua conclusione e chiedermi a mezzo stampa le dimissioni, che ho già dato", e "spiace altresì constatare che stia tentando in modo scorretto di accreditare il messaggio che i disagi che sta patendo la città siano responsabilità dell'assessore e del consiglio d'amministrazione di Atac, dimenticandosi le valutazioni che abbiamo condotto in questi mesi e che coinvolgono anche altri livelli istituzionali" si difende l'assessore capitolino ai Trasporti.
"Sin dal 22 giugno scorso ho manifestato inequivocabilmente e in più occasioni l'intenzione di rassegnare le dimissioni da assessore alla Mobilità di Roma Capitale e, come noto, solo per l'intervento del presidente del Pd Orfini e dello stesso sindaco Marino ho accettato di congelare la situazione, senza sottrarmi alle incombenze straordinarie che sono nel frattempo maturate e che mi hanno consentito, tra l'altro, di finalizzare la trattativa tra Atac e le organizzazioni sindacali per un accordo senza precedenti sulla produttivita", ricorda Improta.
L'assessore dimissionario ha infine invitato i membri del Cda Atac, dopo la decisione di Marino di azzerare i vertici dell'azienda di trasporti della capitale, a far prevalere il senso di responsabilità istituzionale rispetto allo sconcerto determinato da un atteggiamento incomprensibile del sindaco, poiché le loro dimissioni, se rassegnate prima dell'approvazione del bilancio consuntivo 2014, condannerebbero l'azienda municipalizzata al commissariamento, la politica a una sconfitta di proporzioni colossali ma, soprattutto, vanificherebbero l'enorme lavoro che è stato fatto in questi due anni e deluderebbero il senso di appartenenza che la maggioranza dei dipendenti di Atac ha comunque manifestato all'azienda e alla città, lavorando in condizioni difficili e venendo chiamati a rispondere di un livello di servizio certamente deludente".
(Ultimo aggiornamento: Sabato 25 luglio ore 12.50)
Foto: Ansa.it
Tiziano Rugi