Caos ferroviario in Italia dopo un investimento in Calabria: ritardi record e migliaia di passeggeri bloccati
14 NOVEMBRE 2025 - Treni fermi per ore tra Roma e Milano, passeggeri esasperati e richiesta di nuove tutele per chi viaggia
L’Italia ha vissuto una giornata difficile sul fronte dei trasporti ferroviari: un investimento mortale avvenuto in Calabria ha completamente paralizzato la circolazione dei treni sulla dorsale tirrenica, con ritardi superiori alle 8 ore e stazioni congestionate da Nord a Sud. L’episodio ha riportato al centro del dibattito il tema della fragilità del sistema ferroviario e dei diritti dei viaggiatori.
Cosa è successo: traffico sospeso per ore
Il dramma si è verificato intorno alle 8 del mattino nella zona di Praia a Mare (CS), dove una donna è stata travolta da un Frecciarossa partito da Reggio Calabria e diretto al nord Italia.
Secondo la ricostruzione iniziale, l’ipotesi più probabile è quella del suicidio, ma saranno le indagini della Polizia ferroviaria e della Procura di Paola a chiarire con precisione la dinamica.
Per consentire i rilievi dell’autorità giudiziaria, Ferrovie dello Stato ha sospeso completamente la circolazione fino alle 14:50, bloccando per mezza giornata l’intera linea. Solo nel pomeriggio i treni hanno ripreso a muoversi, ma con ritardi accumulati enormi.
Situazioni critiche nelle principali città
I disagi hanno coinvolto migliaia di passeggeri. Tra le località più colpite:
- Roma Termini trasformata in un vero e proprio imbuto: ritardi oltre le 8 ore e viaggiatori in attesa fino a tarda sera.
- Milano, con diversi convogli provenienti dal Sud fermi o in arrivo con ore di ritardo.
- Code infinite alle biglietterie per richieste di rimborsi, spostamenti e informazioni.
Scene di frustrazione, stanchezza e rassegnazione hanno caratterizzato l’intera giornata, mentre i tabelloni continuavano a posticipare gli orari di partenza.
Polemiche politiche e richieste di tutela
L’episodio ha scatenato reazioni a livello nazionale.
Dura la critica del Movimento 5 Stelle, che accusa il Ministero delle Infrastrutture di non investire a sufficienza nel sistema ferroviario, ricordando che la priorità non deve essere solo il Ponte sullo Stretto, ma anche la qualità dei servizi già esistenti.
Allo stesso tempo, l’associazione Assoutenti sottolinea la necessità di una riforma dei diritti dei passeggeri dei treni, proponendo:
- indennizzi automatici in caso di ritardi significativi,
- rimborsi commisurati al disagio reale,
- norme simili a quelle del trasporto aereo, dove i risarcimenti sono più chiari e rapidi.
Una richiesta nata proprio dall’ennesima giornata di caos che mette in luce la fragilità della rete ferroviaria italiana, soprattutto nelle tratte lunghe e fondamentali per la mobilità nazionale.
Perché questa notizia è importante
Lo stop di oggi non è solo un episodio isolato. Riporta al centro dell’attenzione un tema cruciale:
Quanto è resiliente il sistema ferroviario italiano?
I passeggeri sono abbastanza tutelati quando si verificano eventi simili?
In attesa di risposte concrete, resta l’amaro di una giornata complicata, segnata da attese interminabili, coincidenze saltate, viaggi rinviati e, soprattutto, una vita spezzata lungo i binari.
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