Politica
Cantone: "Disastro ferroviario legato a corruzione"
ROMA - La corruzione legata al disastro ferroviario pugliese tra Andria e Corato. Questa l’analisi del presidente Anac, Raffaele Cantone, a margine della relazione dell’Autorità sul 2015. La presentazione è avvenuta nella mattinata di oggi, giovedì 14 luglio, in aula Koch al Senato, alla presenza del presidente Grasso e del procuratore capo Giuseppe Pignatone. [MORE]
Corruzione problema atavico. Secondo Cantone, la vicenda ferroviaria pugliese, che ha causato la morte di 23 vittime, ferendone oltre 50, è frutto di probabilmente di un errore umano «ma anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate ed una delle ragioni di ciò è da individuarsi nella corruzione».
Dopo la premessa iniziale ed il cordoglio alle vittime, Cantone ha espresso tra dati e numeri il lavoro dell’Autorità e i primi anticorpi ad un sistema complesso da combattere. Si è parlato di un drastico aumento delle segnalazioni in materia di appalti, forniture e servizi, aumentate di oltre il doppio tra il 2014 e il 2015, con procedimenti in materia di trasparenza, vigilanza e prevenzione.
Il Pm ha anche riferito di una diminuzione della corruzione, che tuttavia non lascia assolutamente intendere battaglie vinte o compiti definitivamente svolti. Conscio delle complessità di un fenomeno strutturato nel Paese, non vi sono sbilanciamenti: «Ho molti dubbi sui tentativi di fare calcoli sulla quantificazione: la corruzione è per sua natura un reato che si nasconde. Chi fa classifiche lo fa su dati privi di scientificità».
Prima di parlare della questione forse più complessa, ovvero quella relativa a Roma Capitale, Cantone ha rivendicato la funzione dell’Autorità, senza interferenze di poteri e sulla base di un principio di leale collaborazione con l’Autorità giudiziaria. Pur tuttavia, «il controllo ex post», tipico dell’Autorità in mano a Cantone, può portare spesso a «risultati poco utili». Forse un chiaro segnale che si può fare di più, magari dotando l’Autorità di maggiori strumenti operativi legati soprattutto alla prevenzione.
Capitolo Roma Capitale. Su Roma Capitale, Cantone riferisce di «accertamenti a 360 gradi, finalizzati a valutarne il comportamento nei tre ambiti di controllo dell’Autorità: prevenzione della corruzione, trasparenza e attività contrattuale». Fattispecie di elevata gravità sono legati anche a fenomeni relativi alla gestione dei rifiuti in alcune aree del Mezzogiorno, dalla Sicilia alla Puglia.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta