Camorra: Saviano e Capacchione in aula per la sentenza del boss
Cronaca Campania

Camorra: Saviano e Capacchione in aula per la sentenza del boss

lunedì 10 novembre, 2014

NAPOLI, 10 NOVEMBRE 2014 - E' prevista per oggi la sentenza del processo in corso a Napoli, che vede imputati principali i boss dei Casalesi Antonio Iovine e Francesco Bidognetti per le minacce ai giornalisti Roberto Saviano e Rosaria Capacchione (oggi senatrice Pd).

Il processo è durato due anni. Tanti i testimoni chiamati a parlare tra cui due magistrati esposti nella lotta ai casalesi: Federico Cafiero de Raho e Raffaele Cantone.

Al blindatissimo Tribunale di Napoli ci saranno anche cittadini, associazioni, e amici conosciuti, come il regista Pif (nome d’arte di Pierfrancesco Diliberto) a seguire stamane la sentenza con cui si chiude il processo che vede per l’ultima volta, uno di fronte agli altri Roberto Saviano e i suoi “nemici”, lo scrittore e i capi di quell’impero che egli stesso ha ribattezzato Gomorra.
Tutto nacque proprio dal successo di quel libro. La pubblica accusa, la scorsa primavera, ha chiesto il massimo della pena, un anno e sei mesi di carcere, per il padrino Bidognetti e per i due legali Santonastaso e D’Aniello, mentre è stata chiesta l’assoluzione, per "insufficienza di prove", per il superboss Iovine, oggi pentito.

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Nel 2008 Roberto Saviano, insieme alla giornalista Rosaria Capacchione, ricevettero "minacce aggravate da finalità mafiose" da parte dei boss dei Casalesi.

Saviano che arriva direttamente dagli Stati Uniti, oggi torna al Palazzo di Giustizia di Napoli; ed intorno a lui, come sempre, elevate misure di sicurezza.

In vista del processo ha dichiarato: " Credo sia un processo unico, a suo modo senza precedenti perché, per la prima volta vengono accusati i vertici di un’organizzazione criminale per aver aggredito la libertà di stampa. Si tratta di boss accusati dall’antimafia non come mandanti ma come diretti esecutori. Non solo: accusati con i loro avvocati di aver minacciato attraverso uno strumento processuale".

Proprio nel corso dello svolgimento di questo processo durato 23 mesi il superboss Iovine ha deciso di collaborare con la giustizia. A tal proposito Saviano afferma: "Aver portato Iovine a pentirsi e collaborare su questo processo è già una prima vittoria".

Infine, a chi gli chiede del suo stato d'animo risponde:" " Come mi sento? Sono in ansia. Perché questo è un processo epocale. E perché attendo questa sentenza da anni".

 

Filomena I. Gaudioso

(foto:insorgenze)

 


 

 

 


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