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Nuovo Governo: incontro alla Camera tra M5S e destra su programmi

Francesco Gagliardi
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Nuovo Governo: incontro alla Camera tra M5S e destra su programmi
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ROMA, 29 MARZO – Nella sala dei busti di Palazzo Montecitorio sono in corso i primi incontri convocati dai capigruppo del Movimento 5 Stelle con i pari ruolo degli altri schieramenti, per fare il punto sulle possibili alleanze sui programmi in vista dell’ormai prossimo inizio delle consultazioni al Quirinale, previsto per mercoledì 4 aprile. [MORE]

Danilo Toninelli e Giulia Grillo hanno dunque incontrato, stamattina, prima i capigruppo del Carroccio, Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio, i quali hanno poi passato il testimone alle Forziste Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini. Gli occhi sono puntati quindi soprattutto su un possibile asse giallo-azzurro-verde, nonostante le recenti schermaglie tra Di Maio e Salvini, reciprocamente accusatisi di avere smania di governare da soli pur senza avere i numeri per farlo. Il leader della Lega, però, nel corso di un comizio tenuto ieri a Venafro in vista delle prossime elezioni molisane, ha comunque assicurato che cercherà di dialogare con i 5 stelle prima di proporre il ritorno dei cittadini alle urne.

“È stato un incontro utile perché ha avuto una natura parlamentare: abbiamo ascoltato le proposte del M5S, noi come coalizione di destra e come forza che ha vinto le elezioni, ma faremo a brevissimo le nostre controproposte. Non sarà comunque una liturgia della politica, ma un metodo per arrivare il più presto possibile ad un Governo per il Paese” – ha ribadito la Senatrice Anna Maria Bernini ai cronisti presenti a Montecitorio al termine dell’incontro – “voglio inoltre sottolineare il modo in cui si sono incardinate le Presidenze di Camera e Senato, a nostro avviso un ottimo viatico per la legislatura” – ha poi concluso l’ex Ministro per le Politiche Europee.

Il PD ha invece deciso di non raccogliere l’invito, lanciato dal blog delle stelle, attendendo le vere e proprie consultazioni con il Presidente Mattarella. Ufficialmente il partito sta mantenendo la linea della Segreteria (con Martina, Orfini e Renzi su tutti), ovvero la volontà di andare all’opposizione restando fuori da un’eventuale alleanza tra M5S e destra, ma ci sono correnti interne ai dem che avrebbero invece un’idea diversa sulla possibilità di entrare a far parte anche del nuovo esecutivo a prescindere dal colore.

Il Partito Democratico, però, lamenta nel frattempo di essere stato tagliato fuori dagli uffici di presidenza delle Camere, che dovrebbero rappresentare l’intera componente parlamentare ma che sono stati sostanzialmente spartiti tra 5 Stelle e destra. Ai dem, infatti, non è toccato alcun questore al Senato, dopo le elezioni di De Poli (FI), Arrigoni (Lega) e Bottici (M5S), superando la prassi in atto dal 1948 che prevede l’assegnazione di un vicepresidente ed un questore in entrambe le Camere a chi ha deciso di restare all’opposizione. A Palazzo Madama, al PD è toccato un solo vicepresidente (l’on. Rossomando), eletta insieme a Calderoli (Lega), La Russa (FdI) e Taverna (M5S). In attesa della votazione alla Camera, è stata dura la reazione del Segretario reggente Martina, secondo il quale la presenza del centrosinistra negli uffici di presidenza del Senato sarebbe stata una questione democratica; “una cosa molto grave e mai accaduta” – ha aggiunto poi il capogruppo Marcucci, il quale ha ricordato come la questione riguardi anche i segretari d’aula: per questo ruolo, infatti, l’assemblea della Camera Alta ha eletto Tosato e Nisini (Lega), Giro e Carbone (FI), Montevecchi, Puglia, Pisani e Castaldi (M5S).

Senza un’intesa politica sugli accordi di maggioranza, però, il Partito Democratico rischia di non ottenere buoni risultati neppure alle elezioni di vicepresidenti, questori e segretari a Montecitorio, considerando soprattutto che i Pentastellati supportano la teoria in base alla quale tecnicamente non si può individuare chi è all’opposizione fintantoché non ci sarà un Governo e che il Movimento considera le Presidenze delle Camere fondamentali per vincere l’ormai storica battaglia sui vitalizi.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: investireoggi.it

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Scritto da Francesco Gagliardi

Giornalista di InfoOggi

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