California, l'inferno continua: 31 morti ed oltre 400 dispersi per gli incendi
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SACRAMENTO (CA), 13 OTTOBRE – Continua a bruciare il nord della California, ad una settimana dall’inizio dell’ondata di incendi che sta attanagliando otto Contee dello Stato americano. Secondo Mark Ghilarducci, Direttore dei Servizi di Emergenza californiani, vi sarebbero ancora 21 roghi attivi il cui contenimento risulterebbe ancora molto complesso a causa delle avverse condizioni climatiche, nonostante l’incessante sforzo degli oltre ottomila vigili del fuoco impegnati da giorni a domare le fiamme. [MORE]
Dopo la morte di altre due persone confermata la scorsa notte dallo Sceriffo della Contea di Sonoma, Robert Giordano, il bilancio delle vittime è salito da 29 a 31. Si tratta già del più alto numero di morti a causa di incendi che sia mai stato registrato nella storia della California. Pur non essendo questo Stato nuovo a catastrofi naturali di tal genere, la portata degli avvenimenti di quest’anno supera tutti i principali precedenti storici: nell’incendio del Griffith Park di Los Angeles nel 1933 morirono 29 persone, mentre furono 25 le vittime dei roghi sulle colline di Oakland nel 1991. Oltre alle vittime ufficiali, i dati diffusi dalle autorità locali parlano inoltre di 463 persone ancora disperse, le cui operazioni di ricerca sarebbero peraltro ostacolate anche dai guasti alle reti di telefonia mobile. In più, circa 25mila persone sarebbero state evacuate dalle Contee di Napa e Sonoma. Nelle ricerche sono impiegati anche i cosiddetti “cadaver dogs”, cani in grado di trovare eventuali corpi di nuove vittime nel caso queste siano sommerse sotto cumuli di cenere, ma il timore delle autorità è che tali corpi non siano neppure facilmente identificabili.
Non è escluso che gli incendi possano addirittura intensificarsi nelle prossime ore, rendendo ancora più drammatico il bilancio complessivo. Infatti Ken Pimlott, Capo dei “firefighters” californiani, ha avvertito che il meteo prevede nuove raffiche di venti forti che potrebbero addirittura scatenare altri focolai anche in aree sinora risparmiate. Anche quando l’emergenza sarà superata, risulterà dunque drammatica anche la situazione economico-agricola, considerando che già 190.000 acri (76.000 ettari) di terreno sono andati in fiamme, prevalentemente a Napa e Sonoma, nel cuore dell’industria vinicola californiana.
A San Francisco sono stati cancellati 800 voli aerei di linea per la mancanza di visibilità causata dal fumo. In tutta la Bay Area, anzi, è stata registrata l’emissione di 10mila tonnellate di polveri sottili (Pm 2.5) soltanto nell’arco degli ultimi due giorni, la stessa quantità generata in un anno dai 35 milioni di veicoli che circolano sulle strade dell’intero Stato californiano. Secondo Sean Raffuse, analista della qualità dell'aria presso il Crocker Nuclear Laboratory dell'Università della California a Davis, “è indispensabile che i cittadini non evacuati proteggano la loro salute, cercando riparo in edifici con aria filtrata o direttamente spostandosi in aree non coinvolte; è inoltre raccomandato l’uso di mascherine N95 per evitare di inalare le polveri sottili”.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: panorama.it