Calcio scommesse: il ds, i "poteri forti" e i protettori in Lega
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Calcio scommesse: il ds, i "poteri forti" e i protettori in Lega

mercoledì 20 maggio, 2015

20 MAGGIO 2015 - Si vantava di essere un "intoccabile", grazie ai suoi agganci ai vertici della Lega Pro, Ercole Di Nicola, direttore sportivo della squadra di calcio dell'Aquila e, secondo la Dda di Catanzaro, quanto avvenuto il 25 ottobre del 2014, al termine della partita parsa malamente in casa dalla formazione abruzzese contro il Pisa, dimostrerebbe che non millantava. A risultato acquisito, Di Nicola rilascio' una livorosa intervista in cui parlo di arbitraggio "scandaloso", definendo la terna arbitrale "gentaglia".

"Di regola - scrive il pm - dichiarazioni di questo tipo dove on ci si limita soltanto a criticare l'arbitraggio ma addirittura si definisce l'intera terna arbitrale feccia (gentaglia) avrebbero dovuto determinare, dagli organi competenti un provvedimento nei confronti del ds de L'Aquila".

A farlo rilevare fu lui stesso nel corso di un colloquio con la resposnabile del settore giovanile della societa' "vantandosi - annota il pm - delle sue influenti conoscenze che gli avevano garantito di non subire alcun provvedimento". Di Nicola chiede alla sua interlocutrice se si fosse chiesta come mai non era stato squalificato: "Lo sai - dice - che quando mi arrabbio mi faccio sentire" e poi aggiunge: "Ma tu lo sai che quando devo far i poteri forti, li faccio arrivare no? Famosi massoni, amici tuoi".  [MORE]

Di Nicola, scrive il pm, raccontava all'amica "che lo aveva contattato il vice presidente della Lega Pro, Antonio Rizzo, il quale daprima lo informava di aver parlato con Paolo Donati, vice segretario della Lega Pro che era stato quello che lo aveva aspramente richiamato per le lamentele sugli arbitri, e poi lo esortava, d'ora in avanti, a rivolgersi direttamente a lui se avesse avuto problemi in quanto avrebbe fatto quanto in suo potere e senza alcuna preoccupazone".

Di Nicola, secondo la Dda, "insieme ai suoi compari, aveva creato un vero e proprio 'modus operandi' attraverso il quale sfruttava le proprie conoscenze nel mondo calcistico professionistico e le proprie informazioni privilegiate per orientare le scommesse del gruppo, per condizionare le prestazioni calcistiche del calciatori delle squadre dirette dai suoi omologhi al cui indirizzo veicolava le proposte illecite miratre a manipolare il risultato dei singoli incontri di calcio promettendo lauti compensi in denaro trovando disponibili finanziatori". Il ds de l'Aquila, sempre secondo la tesi investigativa, "disponeva di una fitta rete di conoscenze all'interno dell'elite del movimento calcistivo della Lega Pro e anche della serie B nazionale da utilizzare all'occorrenza come accadeva nelle circostanze in cui cedeva, dietro compenso, le "semplici" informazioni acquisite su partite di calcio combinate".

Organizzatori puntarono anche su gara basket
Ci sarebbe anche una partita di basket fra gli eventi sportivi su cui gli organizzatori del calcioscommesse scoperto dalla Dda di Catanzaro avrebbero potuto puntare con certezza del risultato. E' quanto emerge dall'ordinanza di fermo dell'operazione "Dirty soccer". Al centro della vicenda il ds dell'Aquila Calcio Ercole di Nicola che il primo novembre 2014 riceve una chiamata telefonica da uno scommetitore straniero il quale gli offre 8.000 euro per una puntata "sicura" sulla vittoria della Juve Stabia. Di Nicola accetta e non perde l'occasione per chiedere all'interlocutore di ricambiare il favore "indicandogli - scrive il pm - una scommessa certa su cui puntare, ottenendo la segnalazione di una partita di basket".

Salernitana, Ascoli e Benevento in nuovo filone
Punta su altri possibili casi di manipolazione di risultati di gare l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sul calcioscommesse. Al vaglio degli inquirenti alcune gare della Salernitana, squadra neo promossa in serie B, di proprieta' di Claudio Lotito, patron della Lazio. Il nome della quadra campana e' negli atti del secondo filone di inchiesta, ancora in corso. Oltre alla Salernitana sarebbero menzionati anche il Benevento e l'Ascoli. La squadra sannita ha disputato il campionato di Lega Pro nel girone C, la seconda nel girone B; entrambe sono state sconfitte ai play off. Al momento, comunque, non risultano provvedimenti da parte della Procura di Catanzaro (Agi)


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