![C'è Ce e Ce, ovvero: attenti ai cinesi!](https://cdn.infooggi.it/images/uploads/public/5b9/f3a/fdc/5b9f3afdce8fe950700294.jpg/webp)
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11 DICEMBRE 2013 - Gli esportatori cinesi provano a “fare i furbi”, per bypassare le rigide regole che contraddistinguono i prodotti liberamente commerciabili nell’Unione europea.
La marcatura comunitaria C E sta a indicare che un prodotto europeo, o importato da un Paese extracomunitario, è conforme alle leggi dell’Unione Europea. Si tratta di una certificazione di qualità, che viene collocata sulla merce dallo stesso fabbricante, sotto la propria responsabilità.
Alcune aziende cinesi hanno ora – furbescamente - creato il marchio alternativo CE, che è l’ineccepibile acronimo di China Export. La “trovata” è ai limiti della legalità e compromette seriamente la sicurezza del mercato . In attesa di vedere quali saranno le contromisure comunitarie, un sistema per non incappare nella “cineseria” non sempre ineccepibile, c’è.[MORE]
Il marchio C E, che sta per Comunità Europea, presenta una maggiore spaziatura tra la “C” e la “E”. Si tratta di uno spazio pari alla grandezza di un’altra lettera ipoteticamente posta tra la C e la E. Unendo virtualmente la C e la E, che sono di forma rotonda, si può poi - sempre virtualmente - intravedere un “8” coricato.
Nel marchio Ce di “China Export”, la C e la E sono invece quasi unite. Piccoli dettagli, ma spesso la differenza tra la qualità dei prodotti comunitari e quelli cinesi non è così piccola.
Raffaele Basile