Bunga-bunga, l'unico gioco in cui vinci solo se Ruby. Adatto ad un pubblico adulto

martedì 1 febbraio, 2011

MILANO, 1 FEBBRAIO - Dall’ironia e dall’irriverenza fiorentine nasce il nuovo gioco da tavola ispirato, ovviamente, alle feste ad Arcore del premier Silvio Berlusconi. “Bunga-bunga, l'unico gioco in cui vinci solo se Ruby” è la frase chiara e inequivocabile, che si trova sulla scatola del nuovo gioco da tavolo, ideato da due comici, Gaetano Gennai e Davide Tafuni, e "sembra che l'abbia comprato anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi”, dice con un sorriso Gennai.[MORE]

Il gioco era già in vendita nelle scorse settimane, ma la notizia, rilanciata ieri dai siti del Corriere Fiorentino e dell'edizione di Roma del Corriere della Sera, ha subito fatto il giro del web, con un tam tam che ha coinvolto tutta la rete. Lo si può comprare a Firenze e a Roma (edicole e negozi con il marchio "Cowsheep") e anche online e pare che abbia già raggiunto le 5 mila copie vendute. Il gioco del Bunga Bunga ha dadi, carte e un tabellone che ricorda quello del Monopoli e regole a metà tra il gioco dell’oca e il gioco della bottiglia. Vince chi scopre a quale partecipante sia stato assegnato il ruolo del «politico». Indovinelli piuttosto scollacciati. E alla risposta sbagliata, le penitenze trovano ispirazione nelle intercettazioni che parlano dei rapporti tra generose ragazze e il premier Berlusconi, suo malgrado «inventore» del format Bunga Bunga. Un ventaglio che comprende «bacio», «indumento da togliere» o da «far sfilare ad un concorrente rivale». Se però il lancio del dado è fortunato, si finisce sulla casella dell’«immunità» e per un turno si sfugge alle punizioni. E di certo i racconti dettagliati del feuilleton d’Italia, aiutano ad ambientarsi nel setting delle “Mille & Una Notte” brianzole con dovizia di particolari.

"Adatto preferibilmente ad un pubblico adulto", si legge sulle istruzioni, si può giocare obbligatoriamente con un "minimo di cinque persone a un massimo di 11 giocatori" e il costo del gioco è di 12 euro.

Silvia Ruscitto

Argomenti:

Ruby,