Juventus sotto processo. Buffon: "Primo tempo indegno e indecoroso". Squadra in ritiro anticipato
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TORINO, 29 OTTOBRE 2015 - Dopo la sconfitta in casa del Sassuolo, la quarta in 10 partite, la Juventus abbandona in modo quasi definitivo la possibilità di rientrare in gioco per la corsa scudetto. E per la squadra di Allegri è di nuovo crisi. A fine partita tutti a rapporto dai vertici societari, col tecnico Allegri, il direttore generale Marotta e il direttore sportivo Paratici. La soluzione, o la punizione, che esce fuori è un classico del calcio vecchio maniera: tutti in ritiro, fino a quando non si sa. La squadra bianconera ci andrà già oggi dopo l'allenamento del pomeriggio a Vinovo, a 48 ore dal derby della Mole con il Torino. [MORE]
Ma i volti restano scuri e le parole pesanti. A cominciare dal capitano Gigi Buffon: "La Juve deve cominciare a mostrare segnali di consapevolezza guardando la classifica. Un approccio nel primo tempo indegno come quello di oggi è da evitare. Sono sgomento - ha detto il portiere. Essere sovrastati così fa male all'animo".
Il commento, o l’autoaccusa del capitano della squadra e portiere della nazionale è impietoso: “Oggi, in una partita importantissima, abbiamo giocato un primo tempo indecoroso, non abbiamo vinto un contrasto aereo né a terra: 45 minuti senza intensità emotiva, senza mordente. Dobbiamo migliorare anche nel senso di responsabilità. Credo che dovremo incominciare a protestare un po' meno con gli arbitri ed essere più umili con noi stessi”. “A 38 anni non ho voglia di fare queste figure da pellegrino”, ha concluso lo sfogo Buffon.
E se Massimiliano Allegri riconosce che “il momento è delicato”, ammette anche che non ci sono alibi: “Non possiamo giocare con questo nervosismo - ha detto l'allenatore dei campioni d'Italia - e giocare un primo tempo come quello di stasera e inaccettabile. È stato tragico. Il Sassuolo ci ha dato un po' di pressione e siamo stati costretti a commettere troppi falli vicino all'area. Ma non è questo il punto. Non è stato un problema di giocare bene o male, ma è l'atteggiamento che è stato sbagliato. Dobbiamo crescere in fretta ed essere più responsabili”.
Insomma, in casa Juve dopo Reggio Emilia sembra essere venuto meno quell’ottimismo che fino a ieri consentiva alla squadra di non sentirsi in crisi. E i problemi della squadra appaiono nella loro limpida evidenza: da un attacco evanescente a una difesa nervosa fino a un centrocampo acerbo quando mancano Marchisio e Khedira. Restano altri due giorni per parlarne, affrontarli e provare a ripartire.
Tiziano Rugi