Bufala su Ebola a Lampedusa, Federalberghi chiede risarcimento

Salvatore Remorgida
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Bufala su Ebola a Lampedusa, Federalberghi chiede risarcimento
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 LAMPEDUSA, 10 AGOSTO 2014 - In epoca di social network, basta una frase, un semplice post buttato lì a mò di scherzo, una falsa notizia, per scatenare una reazione a catena importante, molte volte provocando danni ingenti e inimmaginabili. Se poi il post annuncia l'arrivo dei primi casi in Italia del virus che tutto il mondo sta spaventando, Ebola, è facile che la notizia riesca a fare 26000 condivisioni in poco tempo su Facebook, creando ingiustificato allarmismo.

Proprio questa notizia aveva causato alle strutture turistiche lampedusane e di Linosa un gran numero di disdette, da parte di turisti spaventati dal possibile contagio, visto il notevole flusso di migranti che, in cerca di vita migliore, stanno arrivando sull'isola siciliana. A poco è servita, in question time, la smentita del Governo e le rassicurazioni di autorevoli medici e funzionari del Ministero della Salute, che garantiscono su tutte le misure precauzionali adottate all'arrivo dei migranti nel nostro Paese.

[MORE]Fa sapere il Ministero in una nota: 'Tutte le strutture sanitarie di frontiera e di ricovero continuano a vigilare constantemente, pur nella consapevolezza che la situazione in Italia e Europa resta assolutamente sotto controllo. L'individuazione dei casi sospetti dimostra l'efficacia della vigilanza italiana'. Casi sospetti che, come conferma sempre il Dicastero che fa capo a Beatrice Lorenzin, sono state gestiti dalle strutture del SSN e dall'istituto per le malattie infettive Spallanzani, per poi dimostrarsi completamente infondati.             Il Presidente di Federalberghi Isole Pelagie, Giovanni Lombardo, lamenta: "l' ennesima diffusione di false notizie denigratorie e allarmistiche. A fronte di una popolazione che da più di un decennio si è spesa in termini di accoglienza e solidarietà, c'è un'identificazione degli aspetti negativi del fenomeno (ebola, ndr) con l'isola di Lampedusa e Linosa".

Per un'economia, di per sè già fragile, che si basa sul turismo e sulle splendide bellezze da mostrare al mondo, la notizia-bufala ha provocato corposi danni, con una richiesta di risarcimento che può essere d'una decina di milioni di euro. La Polizia Postale, subito a lavoro, ha già identificato e denunciato l'autore.

Salvatore Remorgida
 

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Scritto da Salvatore Remorgida

Giornalista di InfoOggi

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