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PESCARA, 4 SETTEMBRE 2013 - "I tagli lineari che il ministro dell’economia Saccomanni intende attuare per la copertura del decreto dell’IMU, per la parte che riguarda il ministero dell’interno, sono veri e propri tagli alla sicurezza dei cittadini che andranno a ripercuotersi sulle assunzioni dei vigili del fuoco e dei poliziotti, già in grave carenza di organico, come anche sui mezzi e attrezzature.
Operare ulteriori tagli lineari al ministero dell’interno, di questi tempi, dopo i tagli già attuati dal governo Berlusconi e dal governo Monti, è da irresponsabili. Invece di ricercare e tagliare gli sprechi della cosa pubblica, politica compresa, questo governo taglia la sicurezza falcidiando proprio quei corpi che hanno il dovere di difendere la sicurezza dei cittadini". Lo dichiara Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo sindacato autonomo vigili del fuoco che contemporaneamente fa appello al ministro dell’interno Alfano affinché "in sede di conversione dal decreto siano espunti i tagli alla sicurezza, ricercando altrove le coperture finanziarie".
"Piuttosto – aggiunge Luigi Conti, segretario Conapo per l’Abruzzo – se i soldi proprio non si trovano, si faccia pagare ancora per quest’anno l’IMU prima casa ai ricchi e alle abitazioni di lusso, ai quali la tassa sicuramente poco incide sul tenore di vita, ma non si tagli ulteriormente sulla sicurezza, che è un bene costituzionale primario che deve essere, questo si, garantito a tutti, poveri e ricchi. Un governo che si rispetti taglia gli sprechi, non mette in ginocchio gli apparati di sicurezza e soccorso pubblico.
In effetti mille assunzioni sono state autorizzate dal decreto di razionalizzazione della pubblica amministrazione a costo zero, utilizzando i sodi dei richiami dei volontari. Mentre, con il decreto dell’IMU, il governo risparmia facendo nuovi tagli lineari ai ministeri, che possono ripercuotersi anche sulle assunzioni, visto che la norma che porta il turnover dal 20 al 50 per cento lo consente solo in presenza dei relativi fondi, che ora si vorrebbero tagliare".
"I vigili del fuoco abruzzesi - spiega inoltre – ancora in attesa dei compensi spettanti per i servizi di rimozione delle macerie, lavorano già in condizioni al limite, in riferimento, in particolare, a personale, mezzi e sedi di servizio. Basti vedere la situazione dell'Aquila dove, a più di quattro anni dal terremoto, ancora non si sgomberano le macerie derivanti dalla demolizione della ex sede di servizio e, a causa delle scarse risorse economiche, non si riesce nemmeno a garantire la manutenzione ordinaria di quel poco che resta della caserma, ormai in condizioni igienico-sanitarie non più accettabili, né, perfino, una degna efficienza dell'impianto idraulico che consenta una continuità nell'erogazione di acqua sanitaria per garantire l'igiene personale ai vigili del fuoco".
Secondo il Conapo quindi "bene ha fatto il vice presidente del Senato Gasparri ad annunciare battaglia in parlamento per rimuovere i tagli alla sicurezza, ma ora attendiamo una chiara presa di posizione anche degli altri esponenti politici dell’Abruzzo e, soprattutto, che dagli annunci si passi ai fatti, mentre dal canto nostro – annunciano – siamo pronti a scendere in protesta se il governo persevererà in questa follia".
Non manca poi, Conti, di far notare che "questi tagli, se attuati, renderanno nei prossimi anni impossibile per i vigili del fuoco fornire la stessa pronta risposta operativa che tanto è stata apprezzata dalla popolazione e dai politici stessi nel terremoto dell’Aquila del 2009. Per questo i vigili del fuoco sono pronti a scendere in protesta ".
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Redazione