Brexit: ultimatum dell’Europa a Londra
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Brexit: ultimatum dell’Europa a Londra

venerdì 11 settembre, 2020

LONDRA, 11 SETTEMBRE - Dopo la presentazione da parte del Primo Ministro britannico Boris  Johnson  di un disegno di legge che, al fine di tutelare gli interessi del mercato interno britannico,  in particolare il protocollo d’intesa sottoscritto a garanzia del confine aperto fra Irlanda e Irlanda del Nord, che infrange gli impegni presi lo scorso gennaio nell’accordo di recesso e viola il diritto internazionale, la Commissione europea, a seguito di una riunione straordinaria, ha concesso al Regno Unito fino alla fine del mese, di ritirare il disegno di legge presentato, sottolineando che l'UE "non esiterebbe" a utilizzare ricorsi legali. In effetti, secondo un documento interno, l'UE potrebbe "avviare procedimenti di infrazione per violazione delle disposizioni pertinenti del protocollo" presso la Corte di giustizia dell'UE, che potrebbe arrivare fino a imporre "una somma forfettaria o penale”. 

Potrebbe anche "avvalersi del meccanismo di risoluzione delle controversie previsto dall'accordo di recesso", che prevede la creazione di un "collegio arbitrale speciale", abilitato anche a imporre "sanzioni finanziarie".

L’ultimatum fa seguito a un incontro tenutosi a Londra, convocato con procedura urgenza dall'UE tra il ministro di Stato britannico  Michael Gove, e il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, volto a ottenere chiarimenti sul testo presentato.

“Con il suo disegno di legge, presentato mercoledì, il Regno Unito ha seriamente danneggiato la fiducia  nei confronti dell'Ue” - scrive in una nota l'esecutivo dell'Ue - “Spetta ora al governo britannico ripristinare quella fiducia”. 

Immediata la risposta del ministro di Stato britannico Michael Gove che  a Sky News ha dichiarato contro l’ultimatum: “Ho detto chiaramente che non avremmo ritirato questa legge e lui l'ha capito”.

La dichiarazione del primo ministro britannico è comunque riuscita a irritare anche il presidente della Camera Nancy Pelosi che ha avvertito: "Se il Regno Unito viola questo trattato internazionale e la Brexit mina l'accordo del Venerdì Santo (che ha posto fine a decenni di violenze nel 1998), non ci sarà assolutamente alcuna possibilità di un accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti che possa venir approvato dal Congresso".

Dopo la firma dell’accordo di recesso, approvato il 17 ottobre 2019, il Regno Unito, ha ufficialmente lasciato l’UE il 31 gennaio 2020, Da allora, è entrato in un periodo di transizione, fino al 31 dicembre, durante il quale continua ad applicare le norme europee. Durante questo lasso di tempo, Bruxelles e Londra stanno negoziando accordi sulle loro future relazioni, in particolare commerciali, con la speranza che possano entrare in vigore il 1 ° gennaio 2021. 

Luigi Palumbo

 Fonte immagine: Metro



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