Brexit, nuovo sondaggio: due terzi del Paese ora favorevoli
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Brexit, nuovo sondaggio: due terzi del Paese ora favorevoli

martedì 16 maggio, 2017

 LONDRA, 16 MAGGIO – Stando ad un nuovo sondaggio condotto dal Daily Telegraph, giornale conservatore molto vicino all’esecutivo di Theresa May, i cittadini britannici favorevoli alla Brexit sarebbero oggi il 68%, più di due terzi dell’elettorato.

Il dato sembra dunque mostrare come un crescente numero di elettori sia convinto dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: nel giugno scorso i voti a favore del Leave si erano infatti fermati al 52%, oltre sedici punti al di sotto delle stime attuali. Tra gli intervistati nell’ultimo sondaggio il 45% ha già votato a favore della Brexit l'anno passato, mentre il restante 23% si è espresso per il Remain ma ritiene vada rispettata la volontà del popolo.[MORE]

Con l’avvicinarsi delle elezioni, in programma per il prossimo 8 giugno, sono quindi in crescita le quotazioni del partito della May, il cui punto centrale in campagna elettorale è proprio quello di fare da garante della Brexit.

I negoziati tra Londra e l’Unione Europea per l’assetto delle relazioni post-uscita sono iniziati da poco. Il clima di campagna elettorale oltremanica, ha spinto il partito Conservatore a garantire posizioni rigide e severe con Bruxelles, promettendo di mantenere il Regno Unito fuori dall’area di libera circolazione delle persone ed impegnandosi allo stesso tempo a garantire un accordo vantaggioso.

Altro punto nodale nelle trattative è quello dei debiti. Secondo stime condotte dal Financial Times, Londra potrebbe trovarsi a dover pagare circa 100 miliardi di sterline all’Unione Europea come conseguenza dell’uscita. Cifra, questa, definita “assurda” dal ministro degli esteri inglese Boris Johnson, che ha minacciato di lasciare il tavolo dei negoziati senza pagare nulla, sottolineando inoltre come sia il Regno Unito ad essere creditore dell’Unione e non viceversa.

I leader europei, d’altro canto, pur concordi e consapevoli che un accordo “punitivo” con Londra penalizzerebbe anche l’Unione, non sembrano disposti a cedere sulle proprie posizioni e ad adottare una linea morbida garantendo, ad esempio, una sorta di “partecipazione à la carte” del Regno Unito allo Spazio Economico Europeo. 

La decisione di andare anticipatamente alle urne il prossimo 8 giugno è stata presa dal premier May il mese scorso, in un annuncio a sorpresa dal numero 10 di Downing Street. Tra le motivazioni della scelta, spicca sicuramente l'esigenza di garantire un esecutivo stabile e coeso in vista dei lunghi negoziati con Bruxelles.

Paolo Fernandes

Foto: bbc.com


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