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LONDRA, 23 OTTOBRE – Theresa May ha riferito alla Camera dei Comuni l’esito del vertice UE tenutosi la scorsa settimana. Nel farlo, la premier britannica ha sottolineato come il “conto Brexit” che Londra dovrà pagare a Bruxelles sarà in larga parte legato all’esito delle trattative sul commercio.[MORE]
May ha inoltre evidenziato come al Consiglio abbia già “detto quanto già detto nel discorso a Firenze, rassicurando che “l’accordo si troverà” e dicendosi fiduciosa sulla possibilità di arrivare ad una svolta entro dicembre. Parole, queste, che l’inquilina di Downing Street ha ricordato provenire “dalla cancelliera tedesca, dal primo ministro italiano e da tutti i leader”.
Quanto ai diritti dei cittadini europei e britannici ed ai confini con l’Irlanda, May ha affermato che “sono stati fatti passi avanti”.
Immancabile, poi, la stoccata ai Labour ed al loro leader, Jeremy Corbyn: “non sanno che tipo di accordo vogliono, sul mercato unico, sulla libertà di movimento. Non si capisce neppure che posizione abbiano su un secondo referendum”.
Intanto, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker è intervenuto sulla questione apertasi in seguito alla notizia divulgata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che aveva parlato di una Theresa May implorante aiuto in sede di trattative. “Non c’è niente di vero, ho avuto [con lei] una eccellente cena di lavoro, era in ottima forma, non era stanca ed era combattiva nel fare il suo dovere” ha dichiarato alla stampa l'ex premier lussemburghese.
Juncker ha inoltre risposto a chi gli chiedeva di una presunta richiesta di soccorso a lui pervenuta dalla leader del Regno Unito con un secco "no, non è questo lo stile di un premier britannico". Sul punto si è pronunciato infine anche il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, il quale ha affermato "abbiamo molto da lavorare e non abbiamo tempo per i gossip", archiviando definitivamente il "caso".
Paolo Fernandes
Foto: huffingtonpost.it