Brescia: pulcini ritenuti scarti di produzione venivano pestati barbaramente per essere uccisi
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PASSIRANO, 03 FEBBRAIO 2015 - Venivano barbaramente uccisi, schiacciati con i piedi, senza pensare alle atroci sofferenze che quegli esili corpi potessero provare. La loro colpa era quella di essere dei pulcini gracili, non adatti a divenire polli da allocare sul mercato e per questo considerati scarto.
I responsabili dell'azienda agricola Crescenti, un colosso italiano del settore avicolo, a Passirano, ed un veterinario, sono stati iscritti dalla Procura di Brescia nel registro degli indagati e dovranno rispondere all'accusa di maltrattamento di animali ed uccisione ingiustificata. Lo scorso giugno, il Magistrato Ambrogio Cassiani e gli uomini della Forestale, entrati nell'azienda agricola, hanno filmato con delle videocamere, il modo atroce in cui venivano uccisi centinaia di pulcini, ovvero il modo in cui avveniva la mattanza. Le norme europee prevedono che gli "scarti di produzione" vengano eliminati attraverso dei tritacarne e che l'operazione duri un istante senza provocare, dunque, sofferenza agli animali.
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L'onorevole Michela Brambilla, Presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali, ha definito l'accaduto come "una vergogna indicibile, una crudeltà senza pari, una barbarie", annunciando che "si costituirà parte civile contro i responsabili di un’efferatezza tale che si stenterebbe a crederci, se non fosse documentata dalle riprese video dell’autorità giudiziaria". L'onorevole ha inoltre ricordato che gli animali non sono "oggetti o materie prime" e che "il fatto che siano inseriti in un circuito produttivo industriale non giustifica alcuna forma di abuso nei loro confronti. Le leggi che li tutelano devono essere rispettate".
Luigi Cacciatori
Immagine da gruppi.chatta.it