Pubblica Istruzione

Bovalino: Si è discusso di "legalità" all'I.I.S. "Francesco La Cava"

BOVALINO (RC), 29 APR - “Voci di legalità”, questo il tema che si è affrontato e discusso ieri mattina, alle ore 10,  nell’Aula Magna dell’I.I.S. “Francesco La Cava” di Bovalino (Rc) alla presenza di autorità militari e civili e di numerosi studenti che hanno riempito l’aula con grande spirito partecipativo. In particolare, hanno preso parte all’incontro:  la Dottoressa Maddalena Dattilo, Cancelliera presso il Tribunale di Locri ed Assessore al Bilancio, ai Tributi, alla Cultura della legalità e ad altri importanti rami del Comune di Bovalino;  il Sindaco di Bovalino e neo eletto Presidente del Comitato dei Sindaci della Locride, Vincenzo Maesano; il Dottor Andrea Bonato, Magistrato della Sezione penale del tribunale di Locri; la Dottoressa Rosanna Scopelliti, Presidente della Fondazione “Antonino Scopelliti”  ed ex deputato, nonché figlia del magistrato Antonino Scopelliti ucciso dalla mafia il 9 agosto 1991 in località Piale di Villa San Giovanni, all’ingresso del Comune di Campo Calabro (suo luogo natio); i rappresentanti della locale Stazione Carabinieri e del Commissariato della Polizia di Stato. Per l’I.I.S. “Francesco La Cava”, hanno preso parte: la Dirigente Scolastica, Dottoressa Rosalba Zurzolo e la Professoressa Lucia La Tegola che ha introdotto i lavori ed avviato il dibattito.

Molto efficace l’introduzione al tema fatto dalla Professoressa Lucia La Tegola: “Senza legalità non ci può essere comunità, società e neanche lo Stato. La legalità non è una divisa da indossar,  ma un sentimento profondo ed una conquista interiore che alberga in ognuno di noi. La legalità la incontriamo un po dappertutto, in qualsiasi contesto, sia sociale che politico e anche nello sport, ma il suo habitat naturale, dove è facile incontrarla è proprio qui nella scuola, perché questa aiuta i ragazzi alla conquista di un pensiero critico ed autonomo che non è basato sulla critica o sul sospetto ma bensì sullo stare insieme, sulla solidarietà e sul rispetto”

“Voci di legalità -ha detto la Dirigente Scolastica Rosalba Zurzolo- è un titolo che abbiamo subito condiviso perché ciò vuol dire che tanti voci unite formano un coro e, pertanto, l’individuo non è lasciato da solo e ciò lo rende sicuramente libero. Ci tengo anche a  rimarcare il fatto che legalità deve essere sinonimo di libertà, intesa come libertà di scegliere e libertà di vivere, questo è il messaggio che deve venire fuori da questo dibattito. Attuare questo genere d’incontri a scuola vuol dire che noi siamo già antimafia e sono certa che dallo scambio di vedute e di opinioni, voi ragazzi, uscirete consapevoli che bisogna lottare con ogni mezzo per conquistare quella libertà che, come dicevamo, rende l’uomo padrone di decidere il suo destino ed il suo futuro”

Un invito a seguire con molta attenzione l’incontro e ad interloquire con gli illustri ospiti  è stato rivolto dal Sindaco, Vincenzo Maesano, ai ragazzi presenti in aula. Inoltre, ha approfittato per rivolgere un caloroso ringraziamento a Rosanna Scopelliti, amica da tanti anni della comunità bovalinese, al magistrato Bonato ed al suo Assessore, Maddalena Dattilo, che si è fatta promotrice ed organizzatrice insieme alla scuola dell’evento.

E veniamo al momento clou della giornata, l’intervento di Rosanna Scopelliti, ex deputato e figlia del magistrato Antonino Scopelliti, barbaramente trucidato dalla mafia (o ‘drangheta) nel lontano 1991, un omicidio rimasto ancora impunito e che all’epoca creò grande scalpore sia per l’efferatezza del delitto che per l’alto livello della figura istituzionale colpita. Infatti, Antonino Scopelliti, in quei giorni era impegnato nel maxi processo alla mafia che si svolgeva all’interno dell’aula bunker di Palermo. Era stato designato dal Procuratore Generale della Cassazione Vittorio Sgroi a rappresentare l’accusa, un processo che sarebbe stato poi trattato in cassazione nel gennaio dell’anno successivo. La Dottoressa Rosanna Scopelliti, oggi, con evidente emozione e grande trasporto ha ripercorso non solo la storia professionale del padre partendo dagli albori di giovane magistrato trasferito al nord, Brescia, Bergamo e Milano le sue prime tappe, ma ha anche svelato alcuni retroscena intimi della sua fanciullezza, periodo in cui a scuola ha dovuto perfino spacciarsi per la figlia di Pasquale…il medico! Soltanto dopo la morte del padre, ha detto Rosanna, ho potuto cominciare a firmare con il mio vero nome e cognome. Forte è stato anche il suo invito ai ragazzi a non lasciarsi affascinare dai facili ed immediati guadagni che creano, nel loro immaginario, soltanto una mera illusione di benessere; è piuttosto auspicabile, invece, che si segua la via della legalità, una strada che non vi fa certamente diventare ricchi, ma che certamente vi farà stare bene con voi stessi.

Esordisce con una nota di colore, nel suo intervento, il magistrato Andrea Bonato, facendo ai ragazzi i complimenti per essere bellissimi e per avere quasi sempre una cura meticolosa e ricercata sia dell’abbigliamento che della persona, un atteggiamento assolutamente gradevole che, vent’anni fa, neanche lontanamente si poteva pensava di avere. Dopo aver raccontato brevemente la sua storia professionale e lavorativa, che lo ha portato a compiere il percorso inverso a quello fatto dal giudice Scopelliti, ossia catapultato dal freddo  nord al caldo sole del sud, Bonato ha continuato  esprimendo il concetto di fatica e pratica, due elementi che si legano inevitabilmente e portano l’individuo a crescere all’interno della società civile fino a raggiungere la vera libertà. Ha concluso, infine, con una famosa frase detta dal Mahatma Gandhi: Cura le parole diventeranno le tue azioni, cura le tue azioni perché diventeranno il tuo carattere, cura il tuo carattere perché diventerà il tuo destino. Quello che pensiamo diventiamo. Un chiaro incitamento ad essere sempre e comunque protagonisti delle proprie scelte per affrontare con sicurezza e slancio le sfide che la vita ci mette davanti.

Prima della conclusione dell’incontro ci sono stati gl’interventi della Dottoressa Maddalena Dattilo e quello della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Bovalino, Dottoressa Francesca Racco. Le domande molto argute di alcuni ragazzi hanno dato infine voce alla voglia di legalità che ha inevitabilmente attratto tutti i presenti.