Bovalino: Convegno del Lions Club Roccella Jonica su Alzheimer e deficit cognitivo negli anziani.
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Bovalino: Convegno del Lions Club Roccella Jonica su Alzheimer e deficit cognitivo negli anziani.

sabato 24 febbraio, 2024

BOVALINO (RC), 24 FEB - L’Italia, nell’ambito dell’UE è il Paese con il più alto indice di vecchiaia e dove la speranza di vita si è innalzata a 80,5 anni per i maschi e 84,8 per le donne. E’ ovvio che questi dati  sono importanti perchè incidono e ci fanno comprendere meglio perché una delle più tremende malattie neurodegenerative che distrugge le cellule del cervello, l’Alzheimer, colpisce con grande incidenza le persone anziane causandone demenza e costante invecchiamento non solo del corpo, ma soprattutto della mente. Dai dati presi dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) emerge che oltre 55 milioni di persone nel mondo sono affette da demenza e in Europa occidentale è la terza causa di morte tra gli over 65 a seguito delle complicanze della malattia neurodegenerativa. Tale patologia ha, per questo, un notevole impatto all’interno del sistema sanitario nazionale con notevoli ripercussioni anche sull’aspetto sociale ed economico del Paese.

Tenendo conto di queste significative premesse, segnaliamo che si è svolto stamani, con inizio alle ore 09.30, un importante incontro presso il Centro Polifunzionale per immigrati di Via degli Oleandri a Bovalino (Rc), dal titolo: “Dopo di noi, Disabilità, Alzheimer ed Amministratore di Sostegno - P.R.I.D.E. Preveniamo il Declino cognitivo” all’interno del quale è stata inserita anche un’attività di  screening sanitario su volontari ultra 65enni con soggettiva percezione di turbe della memoria.

L’evento è stato organizzato a cura del “Lions Club di Roccella Jonica”  e patrocinato dal Comune di Bovalino e dal Lions International Distretto 108 Ya.

Il cronoprogramma prevedeva: alle ore 09.30 accoglienza degli ospiti e l’inizio dei lavori cui sono seguiti i saluti di: Sindaco di Bovalino, Avv. Vincenzo Maesano; Dottor Domenico Leonardo, Presidente zona 3; Dottor Sandro Borruto, Presidente 1^ Circoscrizione; Mommo Zito, referente Lions Club Roccella J.; Arch. Orazio Violante, socio Lions Club Roccella J.. A moderare gli interventi ci ha pensato il Dottor Domenico  Consoli. Erano assenti giustificati (motivi personali):  il Dottor Franco Galati ed il Presidente del Lions Club Roccella j., Dottor Lorenzo Maesano.

In qualità di relatori sono intervenuti: la Dott.ssa Francesca Iemma, “Clinica della demenza”; la Dott.ssa Aurelia Vottari, “La persona malata e la famiglia”; il Dottor Domenico Consoli, “Il progetto PRIDE; l’Avv. Biagio Mazza, “Gli aspetti etici giuridici e medico legali”. La conclusione dei lavori è stata affidata al Dottor Pino Naim, 2° Vice Governatore del Distretto 108 YA.

A margine dell’incontro abbiamo  chiesto maggiori dettagli al Dottor Domenico Consoli che ci ha detto: “La demenza è l’epidemia del terzo millennio ed infatti ci sono dei dati che sono veramente sconfortanti, solo in Calabria sono circa 30 mila i pazienti con disturbi cognitivi importanti, quindi capite che la prevenzione è di fondamentale importanza. Purtroppo dobbiamo constatare anche che allo stato attuale non c’è un grande armamentario farmacologico che possa far fronte in maniera consistente alla patologia e quindi, la prevenzione, è al momento il più grande momento di approccio per limitare i danni che provoca questa patologia. Per quanto riguarda il progetto PRIDE, che stiamo portando avanti da tempo, possiamo dire che consiste nel selezionare tra la popolazione l’incidenza del disturbo soggettivo di memoria, un disturbo che nel tempo porta poi inevitabilmente ad un aggravarsi della situazione che conduce allo sviluppo della patologia di Alzheimer. L’abbattimento, almeno in parte, di questa incidenza può avvenire soltanto con la prevenzione che è capace di abbattere l’incidenza almeno del 50%. In tutto ciò è opportuno porre in essere una considerevole azione di screening che è capace di identificare i primi segnali della patologia e consentire, di conseguenza, le successive azioni mediche da adottare per limitarne i danni che altrimenti possono essere anche devastanti” 

Sulla stessa lunghezza d’onda sono anche le Psicologhe Francesca Iemma e Aurelia Vottari del Consultorio Familiare di Bianco (Rc), la prima ha dichiarato: “Per quanto riguarda l’Alzheimer sono certamente da tenere presenti i primi segnali di cambiamento di umore, tipo la svogliatezza nel fare le cose, la mancanza d’iniziativa o nel tenere un  umore deflesso rispetto al regolare svolgimento delle attività quotidiane. Questi sono tutti campanellini d’allarme che vanno tenuti in debito conto perché servono, una volta riferiti, a stabilire l’adeguata cura da destinare al paziente. Anche la perdita di memoria, nel breve termine, è uno dei fattori più marcati e significativi per giungere in breve ad una diagnosi di deficit della memoria stessa” 

Per la Dottoressa Aurelia Vottari è rilevante il fatto che molto spazio venga dato all’epigenetica, che sono in pratica tutti quei fattori che -come dice la parola stessa- riescono ad influenzare la genetica e quindi il Dna della persona. Al fattore diagnostico può intervenire il livello di scolarizzazione e d’interessi generali, ma anche l’alimentazione del soggetto preso in esame. Di recente, in una casa di riposo, durante un corso di formazione, abbiamo parlato di quanto sia importante il periodo della vecchiaia e di quanto questo sia umanamente ricco per la società. La vecchiaia, in un periodo come questo che stiamo vivendo dove tutto scorre e va velocemente avanti, va certamente rivalutata perché è un periodo della vita importantissimo e rappresenta un valore inestimabile da preservare. Per quanto riguarda la differenza tra “prevenzione” e “cura”, dico che è molto più importante prediligere la prevenzione perché con questa si possono modificare alcuni stili o modificare alcune cose, mentre con la cura, nel caso di decadimento mentale e cognitivo della persona, si procede con la cura del farmaco e con alcune metodiche educative che spesso vanno a ricadere negativamente sulla famiglia che non  è certamente immune a questa condizione di deficit del proprio congiunto e ne risente, di conseguenza,  in maniera considerevole”

Ricordiamo ai lettori che in tutto il mondo “settembre” è il mese dedicato a “chi dimentica” e culmina nella giornata Mondiale dell’Alzheimer che è il 21 settembre.


Pasquale Rosaci

 

 


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