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SINISCOLA (NUORO), 12 NOVEMBRE 2012 - «La Sardegna in questo momento è una polveriera. La tensione sociale è alle stelle». Così, il 24 marzo scorso, si era espressa l'attuale presidente del Consiglio Regionale, Claudia Lombardo. Alla luce di eventi più prossimi, è francamente doloroso dover ammettere che più che di una metafora si è trattato di una profezia.[MORE]
La scorsa notte, attorno alle 23:30, a Siniscola (Nuoro), un ordigno esplosivo ha mandato in frantumi l'accesso al municipio e danneggiato gli edifici adiacenti. Si è ipotizzato che a muovere la mano degli attentatori sia stato un aumento dell'imposta sulla nettezza urbana.
Il sindaco, Rocco Celentano: «probabilmente questo attentato è il risultato delle fortissime tensioni sociali che stanno percorrendo in questo periodo le nostre comunità, purtroppo quando la situazione di crisi diventa così drammatica è difficile rasserenare gli animi. Al più presto convocheremo un Consiglio straordinario».
Sempre Lombardo, sull'ultimo avvenimento: «gli appelli non bastano più: dobbiamo mobilitarci per evitare un'escalation di intimidazioni contro sindaci e amministratori pubblici». A suo avviso la causa profonda sarebbe nel fatto che «i comuni isolani sono costretti a praticare una politica di tagli che costringe tutti gli amministratori locali a sforzi supplementari per garantire i servizi essenziali ai cittadini».
Ugo Cappellacci, presidente di Regione aggiunge che «la Sardegna ed in particolare i Comuni, primo punto di riferimento istituzionale del cittadino, sono impegnati a fronteggiare una dura crisi economica, i cui effetti purtroppo vanno ad incidere sulle basi della nostra società».
Neanche una settimana fa è stata data alla fiamme l'auto del sindaco di Villamassargia (Carbonia-Iglesias), Franco Porcu, uno dei più attivi sul fronte delle vertenze industriali.
Solo per citarne altri due di ben più numerosi, la notte del 23 luglio scorso, un ordigno rudimentale è esploso davanti al garage del sindaco di Sindia (Nuoro), Francesco Scanu, Presidente dell'Unione dei Sindaci del Marghine. Il giovedì precedente, 19 luglio, venne recapitata una lettera al sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi, che gli comunicava l'esistenza di "una pistola pronta" per lui.
Questo nonostante ad aprile Carlo De Stefano, sottosegretario per il ministero dell'interno, nell'ambito di una riunione a Cagliari con prefetti, amministratori e forze dell'ordine isolane avesse puntualizzato che «in Sardegna non ci sono emergenze particolari, ma c'è una grande attenzione per i ripetuti e numerosi episodi di intimidazione verso gli amministratori locali [...]. Abbiamo analizzato la situazione e deciso una intensificazione dei servizi di controllo del territorio».
Ma oltre ai fattori economici menzionati sopra, deve forse aggiungersi quel senso di solitudine che provano i sardi che sentono la politica romana come lontana quando non assente, e fine a se stesso il moltiplicarsi dei vari “enti intermedi” locali, visti come un'inutile spesa in più, come prova il recente referendum che ha richiesto la cancellazione delle province con schiacciante maggioranza.
Data per ovvia la condanna di atti del genere, è forse il caso che il governo nazionale (in generale) riveda il proprio atteggiamento verso l'isola, molti problemi della quale si devono alla miopia della politica locale e nazionale, passata e presente per lenire una disperazione sempre meno controllabile.
(in foto: i Carabinieri a Siniscola, fonte: ansa)
Marco Secci