Blitz della Digos a esponenti della Federazione Anarchica Informale: sette arresti in tutta Italia
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TORINO, 6 SETTEMBRE - Vasta operazione della polizia di Stato contro la Fai - Federazione Anarchica Informale – e il Fronte rivoluzionario internazionale. La Digos di Torino, coordinata dal servizio centrale Antiterrorismo, e su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, dalle prime luci dell’alba sta eseguendo diverse ordinanze di custodia cautelare con il contributo operativo delle Digos di Pescara, Roma e Viterbo. [MORE]
Sette gli arresti, otto indagati e 32 le perquisizioni nell’operazione Scripta Manent che ha interessato nove regioni. I poliziotti, con l’ausilio delle unità cinofile antiesplosivo, hanno perquisito 29 abitazioni in Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria. Il reato contestato è quello di associazione con finalità di terrorismo e l’inchiesta, coordinata dal pm Roberto Spargano, attribuisce agli anarchici arrestati l’esplosione di ben tre ordigni. Uno nel quartiere Crocetta di Torino, il 5 marzo 2007, e due presso la Caserma allievi carabinieri di Fossano, il 2 giugno 2006.
Le bombe, in entrambi i casi, erano programmate per esplodere a breve distanza l’una dall’altra, al chiaro scopo di colpire forze dell’ordine intervenute sul posto. Le perquisizioni sono in corso in molte regioni italiane, oltreché nel Torinese. Tra gli arrestati, anche due donne che avevano avuto un ruolo nel ferimento di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, nel maggio 2012, a Genova.
L’operazione della Digos nasce proprio in seguito al ferimento di Adinolfi. L’indagine della polizia, attraverso l’analisi di un’enorme quantità di documentazione ideologica, ha permesso di ricostruire la struttura associativa e l’evoluzione internazionale della Fai.
Giuseppe Sanzi