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MILANO, 26 APRILE 2013 – È scattata la denunciata per gli animalisti che lo scorso 20 aprile si sono introdotti all’interno del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università degli Studi di Milano liberando cento topi e un coniglio; erano cinque attivisti del “Fermare Green Hill” presenti durante la manifestazione contro la vivisezione. [MORE]
Nella giornata di sabato, i ragazzi si sono introdotti all’interno dei laboratori di ricerca impendendo l’entrata alla polizia e al personale che, dopo una lunga trattativa, ha permesso loro di liberare gli animali. All’interno dell’istituto si svolgevano delle ricerche contro malattie neurologiche molto gravi e per le quali non si hanno ancora le cure come la Sclerosi Multipla, l’autismo, la malattia di Parkinson e l’Alzheimer, studi condotti nel rispetto delle norme nazionali e internazionali, approvati dal Ministero della salute, che ora sono andati in fumo con i corrispettivi finanziamenti. Il gruppo, per rendere più complicato il lavoro dei ricercatori, ha scambiato i cartellini degli animali, in modo tale che questi non siano più riconoscibili e che, pertanto, non si possa proseguire con alcuna sperimentazione nuova.
La Statale ha provveduto alla denuncia per gravi reati e il rettore, Gianluca Vago, con il Cnr si sono espressi in una lettera a favore dei ricercatori condannando ‹‹l’ennesima manifestazione di violenza e illegalità›› e aggiungendo, in conclusione, che ‹‹non è più possibile che il lavoro di tanti possa venir vanificato da persone che operano come se non esistessero leggi››. Gli animali liberati sono stati portati fuori in quattro scatoloni, ma si dubita della loro sopravvivenza al di fuori del laboratorio vista la loro nascita in cattività.
Erica Benedettelli
[immagine da assets.vice.com]