Bio-distretti, un'occasione per salvaguardare i territori e sostenere le economie locali.
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ROMA, 5 dicembre 2016 - Presso la Città dell’Altra Economia di Roma, si è tenuto lo scorso venerdì 1 dicembre un seminario di studio di sicuro interesse per chi si coccupi di turismo sostenibile o agricoltura.
Il titolo dell'incontro è stato: “I bio-distretti, nuovo modello di sviluppo rurale”. L’evento è stato promosso dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dall’associazione IN.N.E.R., Rete internazionale dei Bio-distretti. L’iniziativa ha voluto essere una ricognizione a 360 gradi dell’evoluzione dell’innovativa figura dei “bio-distretti”, che in Italia interessano oltre trenta territori ed una popolazione di circa un milione di abitanti.
La sensazione scaturita dal seminario è che il “bio-distretto” sia ormai maturo per proporsi quale efficace modello virtuoso per l’ambiente, la società e l’economia dei territori. L’inquadramento e la prospettiva dei bio-distretti sono da vedersi sempre più come un vero e proprio “patto” trasversale tra il pubblico, il privato e i differenti settori economici.[MORE]. I contributi al workshop sono provenuti da esponenti di realtà non omogenee, ma apparse ben disposte ad una costruttiva interazione.
Quel che conta è, e dovrà prioritariamente essere, il miglioramento delle condizioni di chi viva, lavori o semplicemente transiti nelle aree “attraenti e attrattive” dei bio-distretti. Questo obiettivo, semplice e nel contempo ambizioso, è emerso più volte nel corso dei lavori. Agricoltura e attività "soft" come il turismo sostenibile potranno preservare i territori sotto l'aspetto ambientale e nel contempo attrarre investimenti e incremento del reddito di chi operi all'interno di queste aree geografiche definite da un "patto" tra le Istituzioni e gli operatori di settore.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il primo numero della rivista bimestrale “Bio-distretti”, che si propone come strumento di informazione, approfondimento e dialogo sui temi fondanti dei bio-distretti.
Raffaele Basile