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BOLOGNA, 26 NOVEMBRE 2012 – “Abbiamo vinto nelle regioni rosse” così commenta il candidato Matteo Renzi dopo le primarie che si sono svolte ieri in tutta Italia.
Ma in realtà non ne considera una, quella per eccellenza. Si perché la vittoria toscana – già sospettata - e quella piemontese non bastano per assicurarsi il tris rosso, se non consideri Bologna. La città rossa, infatti, non tradisce Bersani che si aggiudica il 52,26 % dei voti contro il 28,54 % di Renzi.
Il candidato premier di Bettola, in provincia di Piacenza (paese dove ha guadagnato 222 voti) era sostenuto anche dal sindaco di Bologna Virginio Merola, che ieri si è recato al voto nel seggio di via Turati, e dal segretario del partito Raffaele Donini, oltre che dai cittadini e dai “fuorisede” della città: sono stati registrati centocinquanta mila voti in totale fra tutti i candidati.
Anche la Regione Emilia – Romagna ha preferito il leader di casa, anche se la sua percentuale non raggiunge il cinquanta percento ma si stanzia al 48, 96 % contro il 38, 28 % di Renzi. [MORE]
Il segretario regionale è più che soddisfatto del risultato e dichiara ‹‹questo risultato non era per nulla scontato e rispetto a chi diceva che era impossibile votare, dimostra che le cose erano invece abbastanza semplici. Siamo gli unici in questo Paese ad offrire ai cittadini la possibilità di scegliere ››; ma Grillo e i “grillini” non la pensano allo stesso modo e commentano, in modo aspro e nel loro stile, le recenti primarie sul blog: ‹‹ Le primarie dei folli sono un bromuro sociale, un calmante, servono a dare al popolo l’illusione di decidere, a pagamento (partecipare costa due ore), il premier che salverà l’Italia dal baratro. [...] In Italia non esiste il premierato, non esiste di conseguenza neppure il candidato premier.[...] È una democrazia con le carte truccate, dove il banco vince sempre e perdono immancabilmente i cittadini››.
Ma al di là delle critiche e delle considerazioni, nulla è stato deciso e ballottaggio sia. Renzi e Bersani si sfideranno ancora il 2 dicembre e l’unico vero quesito è: chi voterà il 19, 6 % degli elettori che invece ha preferito Vendola, Puppato e Tabacci a queste primarie?
Erica Benedettelli
(immagine da galatina.it in foto: Bersani)