Berlusconi, serve semplificazione del fisco: "Aliquota unica al 20%"
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ROMA, 8 GIUGNO – Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è tornato a parlare di riforma del fisco, e lo ha fatto nel corso di un’intervista trasmessa all’assemblea dei giornalisti, proponendo un’aliquota unica famiglie-imprese.
Due sono le colonne portanti della sua proposta: la semplificazione del sistema delle imposte e l’alleggerimento dell’imposizione complessiva. In buona sostanza, una “flat tax”, imposta piatta che Berlusconi ricorda “è già utilizzata in molti Paesi con grande successo”.[MORE]
I vantaggi sarebbero quelli di alleggerire il carico fiscale per rimettere in moto lo sviluppo economico, e semplificare il quadro normativo, razionalizzando la disciplina delle agevolazioni fiscali. Il Cavaliere ha poi annunciato che Forza Italia intende assicurare nessuna tassa su prima casa e prima automobile, così come su successioni o donazioni.
L’obiettivo, ha sottolineato Berlusconi “è lasciare più denaro nelle tasche di cittadini ed imprese, così si generano più consumi, investimenti, produzione e posti di lavoro”.
Tra i Paesi che hanno adottato una flat tax figurano le Repubbliche Baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania, rispettivamente con aliquote al 24%, 25% e 33%, o ancora la Russia, dove è al 13% l’imposta sul reddito. In Italia l’unico esempio di flat tax è Imposta sul Reddito delle Società, IRES, che prevede una sola aliquota del 27,5%.
La proposta di Silvio Berlusconi non rappresenta, ad ogni modo, una novità sullo scenario politico Italiano. Lo stesso Cavaliere, infatti, nel 1994 propose l’introduzione di un’aliquota unica al 33%. Circa un decennio dopo, fu la volta di Marco Pannella, che avanzò l’idea di una flat tax al 20%, ripresa tre anni dopo dal partito “La Destra, Fiamma Tricolore”. Ultimo, in linea temporale, Matteo Salvini. Il segretario della Lega è infatti un sostenitore dell’aliquota piatta al 15%.
Una riforma introduttiva della flat tax, in ogni caso, dovrebbe essere strutturata in modo da rispettare il criterio di progressività della tassazione con la capacità contributiva del cittadino, sancito dall’articolo 53 della Costituzione. Criterio, questo, che implica l’applicazione di un’aliquota crescente al crescere della capacità contributiva.
Paolo Fernandes
Foto: ilgiornale.it