Berlusconi pronto a ricandidarsi. "Torno per salvare il Pdl"
Politica Lazio

Berlusconi pronto a ricandidarsi. "Torno per salvare il Pdl"

sabato 14 luglio, 2012

ROMA, 14 LUGLIO 2012 - Si vocifera di un ritorno in campo dell’ex premier Silvio Berlusconi, ma l’annuncio ufficiale fatica ad arrivare. “Torno in pista per salvare il Pdl. Alle elezioni politiche del 2008 abbiamo preso il 38%. Se alle prossime dovessimo scendere per assurdo all'8%, che senso avrebbero avuto 18 anni di impegno politico?”. Queste sono le dichiarazioni che Berlusconi ha fatto a Bruno Vespa in occasione di un incontro privato. Vespa, che sta raccogliendo il materiale per il suo prossimo libro, ha parlato a lungo con l’ex premier, sempre affiancato da Angelino Alfano, e oggi in un articolo scritto per “Quotidiano Nazionale” riporta alcuni scampoli della conversazione.

"Avrei voluto dare l'annuncio più in là, magari all'inizio dell'autunno. Ma qui non si riesce a tenere niente di riservato" ha detto Berlusconi che ha commentato anche il nuovo innalzamento dello spread. In merito a ciò infatti il Cavaliere ha ricordato la violenta campagna che dovette subire il suo governo, “eppure io ho sempre saputo che essi sono frutto di speculazione e non hanno niente a che vedere con i fondamentali di un Paese” ha concluso. Vespa ha avuto modo di scambiare qualche parola anche con il segretario Alfano, che ha ribadito la sua posizione sottolineando che il candidato a premier è ancora Berlusconi. Anche se Diego Volpe Pasini, un faccendiere per nulla apprezzato nelle file del Pdl, ha raccontato di un Alfano in lacrime per la perdita della candidatura.[MORE]

All’interno del Pdl però le esternazioni del Cavaliere hanno creato qualche malumore. Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera, dalle pagine de “Il Giornale” sostiene che a meno di un anno dalle prossime elezioni non si possa più “tergiversare”. Il ritorno a Forza Italia è ritenuto impossibile, è possibile il cambiamento del nome Pdl e del simbolo (si vocifera di un aquilone), ma non un cambiamento dei principi fondamentali su cui si basa la formazione politica attuale. Il nuovo Pdl infatti “non può essere smontato nel suo meccanismo associativo di fondo costituito dall'incontro fra l'area politica di Forza Italia, quella derivante da An e quella espressa da formazioni minori. Poi andrà realizzata una giusta combinazione tra rinnovamento e continuità", infine dice Cicchitto "dovranno essere decisivi da un lato le eventuali capacità tecniche, dall'altro il radicamento sul territorio dei soggetti protagonisti". La speranza di Cicchitto per il 2013 era quella di creare, grazie alla candidatura di Alfano, un grande partito moderato-riformista insieme all’Udc di Casini, che però ha scelto di assumere un ruolo più tattico.

Proprio Pier Ferdinando Casini, in un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, ha criticato a suo modo la nuova candidatura di Berlusconi che “non farà certo bene all'Italia". Ricorda a tal proposito che se l’ex premier fosse rimasto al suo posto, l’Italia sarebbe nelle stesse condizioni della Grecia. Dalle parole di Casini pare che alle prossime elezioni l’Udc non sia disponibile ad allearsi con l’ex premier, poiché il compito che si prefigge è quello di aggregare le forze del centro. Secondo Casini all’indomani delle elezioni “l'Italia non è governabile senza una convergenza tra le grandi forze politiche” e se il Pdl non si dimostrerà disponibile si autoescluderà dal prossimo governo.

Le critiche al Cavaliere giungono anche da personaggi inaspettati come l’onorevole Giorgio Stracquadanio che ha deciso di lasciare il Pdl perché "Berlusconi è al tramonto e la sua ricandidatura è la conferma che il Pdl non esiste”. In un articolo del “Corriere della Sera” emerge la cocente delusione dell’onorevole che avrebbe preferito da Berlusconi una nuova spinta verso un progetto liberale, non una ricandidatura in continuità con il passato. “Avremmo dovuto spiegare al Paese – prosegue Stracquadanio - come abbiamo tradito quel mondo dei produttori che voleva meno stato, meno spesa pubblica e più mercato. Invece abbiamo pensato di cavarcela scaricando tutto su Tremonti". Per quanto riguarda invece Alfano, Stracquadanio ne parla come un bravo ragazzo che “vive di politica, non per la politica. La sua biografia era il prodromo della sconfitta”. Alla fine l’onorevole annuncia che da lunedì entrerà a far parte del gruppo misto della Camera.

La confusione nel Pdl è palpabile, probabilmente per avere un quadro più chiaro bisognerà aspettare il mese di settembre, ma pare che con il restyling del nome e del simbolo ci saranno anche dei cambiamenti più consistenti. Nonostante la veneranda età del candidato premier, il partito verrà infatti svecchiato, alcuni intoccabili rimarranno, ma in generale l’intenzione è di dare più spazio ai quarantenni, cogliendo così l’occasione per eliminare alcuni dei personaggi da tempo in rotta con Berlusconi.

(foto da www.leggo.it)

Laura Lussu
 


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