Berlusconi-Bersani: ancora lontani dall'intesa
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Berlusconi-Bersani: ancora lontani dall'intesa

mercoledì 10 aprile, 2013

ROMA, 10 APRILE 2013 - Mentre i grillini occupavano simbolicamente Camera e Senato, Berlusconi e Bersani si sono ritrovati faccia a faccia per discutere sul prossimo candidato al Quirinale. Hanno riflettuto per un’ora circa, e Berlusconi, da quanto riporta La Stampa, dice d’essere rimasto sorpreso positivamente per la giovialità con cui l’incontro è avvenuto. I toni sono stati pacati.

Un colloquio definito poi da Enrico Letta e Angelino Alfano come “interlocutorio”, non risolutivo per quanto riguarda la questione Governo. L’incontro ha riguardato prevalentemente il Colle. «È stato un buon incontro, mi sembra. Però siamo all'inizio. Tra Berlusconi e Bersani si è parlato di presidenza della Repubblica: di criteri. Ci saranno altri incontri per arrivare al nome: bisogna tentarle tutte perché il capo dello Stato sia eletto con un largo consenso», ha dichiarato il vicesegretario del Pd, Enrico Letta. E poi aggiunge «Quello di oggi è un incontro utile per trovare una rosa per arrivare ad una personalità importante per il Quirinale».

Alfano ha osservato «Deve trattarsi di una personalità di indiscusso prestigio e di riconosciuta competenza istituzionale. Durante l'incontro non sono stati fatti nomi di possibili candidati ma il presidente della Repubblica deve rappresentare l'unità nazionale e dunque non può essere, e neanche può apparire, ostile a una parte significativa del popolo italiano».

Almeno su questo Pd e Pdl si sono trovati in accordo. Sia Bersani che Berlusconi hanno ribadito che il successore di Napolitano non dovrà essere né di destra né di sinistra. Si tratterà di una personalità «condivisa». I due leader dovranno rincontrarsi a ridosso del 18 aprile, giorno in cui inizieranno le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica.

Per quanto riguarda la questione governissimo invece è rimasta accantonata.
Il Cavaliere ha ribadito le sue proposte: presidente della Repubblica di centrodestra; oppure un capo dello Stato non ostile ma accompagnato alla nascita di un governo in cui il Pdl abbia un peso, visto il 30% di consensi.

Bersani si è mostrato contrario a questa offerta «Noi siamo a disposizione, ma no a governissimi», si legge sulla pagina di Twitter di Bersani. Il segretario del Pd infatti è quasi convinto che il nuovo capo dello Stato non scioglierà le Camera e gli conferirà l’incarico di formare il Governo. A quel punto allargherà le intese ai senatori del M5S.[MORE]

(fonte: Corriere della Sera, La Stampa)

Rossana Palazzo


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