Berlusconi annuncia un nuovo movimento: "Non sarà guidato da me, ma da un mio erede"
Politica Campania

Berlusconi annuncia un nuovo movimento: "Non sarà guidato da me, ma da un mio erede"

giovedì 21 maggio, 2015

NAPOLI, 21 MAGGIO 2015 - «Non si chiamerà Partito dei Repubblicani, ma sarà un movimento che abbraccerà tutti i moderati italiani. Non sarà guidato da me, ma da un mio erede», così Silvio Berlusconi ha parlato del futuro del centrodestra ai microfoni di Canale 21, un'emittente televisiva napoletana. L’ex presidente del consiglio ha però affermato che il suo impegno in politica proseguirà: «Anche da bordo campo sento la responsabilità e il dovere di occuparmi ancora di quello che succede». «Chi sarà questo erede politico? Ci sono due o tre persone che potrebbero prendere il mio posto di leader del movimento, ma di sicuro non ci saranno primarie all'interno di Forza Italia perché la storia insegna che i grandi leader come De Gasperi, Craxi e Berlusconi non sono mai passati per le primarie», ha proseguito. [MORE]


Berlusconi ha poi parlato delle imminenti elezioni Regionali, sottolineando la rilevanza di questo appuntamento elettorale, definito più importante delle altre volte: «Bisogna votare per cambiare, non è un’occasione di voto come le altre». «Il voto - ha aggiunto - è stato messo il 31 maggio perché si ritiene che i moderati facciano il ponte. Bisogna andare a votare perché non è solo un dovere, ma anche un diritto».


Parlando delle elezioni in Campania, l’ex premier si è poi espresso sul presidente Stefano Caldoro: «Caldoro ha ben governato. Mi ha fatto molto piacere leggere nel suo programma che ha messo a disposizione 500 milioni di euro come assegno di dignità, per le casalinghe e per le famiglie che non arrivano alla fine del mese. Credo che Caldoro abbia lavorato davvero molto bene e si sia circondato di persone capaci in giunta. Non è un professionista della politica, perché molto spesso sono stato io, quando era con me al governo, ad intervenire per tenerlo in politica. Credo che questo piaccia alla gente, perché non lo fa per un tornaconto personale».

«Sono stato messo fuori dalla politica a seguito di una sentenza incredibile che sarà presto cambiata dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo e a seguito della legge Severino, che mi ha reso incandidabile per sei anni. Quello che vedo è qualcosa che mi preoccupa grandemente. Siamo in una democrazia sospesa. Questo è il terzo governo non eletto dal popolo. Abbiamo una maggioranza che si fonda su 130 deputati che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionali. L'opposizione in Parlamento manca di un suo coordinatore e leader fatto fuori con un uso politico della giustizia. La sinistra ha preso tutte le poltrone e anche gli strapuntini. Sento il dovere di mettere a disposizione del Paese che amo le mie esperienze di uomo di Stato e perché no, di imprenditore», ha concluso l’ex presidente del consiglio.


[foto: ilsecoloxix.it]


Antonella Sica


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