Berlusconi ai servizi sociali, si attende conferma del Tribunale di Sorveglianza
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MILANO, 11 APRILE 2014 - Il Procuratore Generale, Antonio Lamanna, ha approvato, durante l’udienza di ieri presso il Tribunale di Sorveglianza di Milano, la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi di affidare in prova ai servizi sociali il loro assistito.
La decisione del PG Lamanna non è definitiva. Come ha ribadito il presidente del Tribunale di Sorveglianza, a cui spetta la sentenza finale, la disposizione «verrà depositata da un minimo di 5 giorni a un massimo di 15 giorni».
L’ex premier Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia lo scorso Agosto è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione lo scorso Agosto per frode fiscale in merito al processo sui diritti TV Mediaset.[MORE]
La condanna a quattro anni, coperta per tre dall’indulto del 2006, si è dunque ridotta ad un solo anno che il condannato, per l’età avanzata, 77 anni, non può scontare in carcere. La decisione del Tribunale di Sorveglianza verte dunque su due possibilità: affidare Silvio Berlusconi ai servizi sociali o relegarlo agli arresti domicialiari.
In seguito alla conferma del Procuratore Lamanna, l’ipotesi dei servizi sociali sembra la più attendibile ed aspettata. Più volte successivamente all’udienza di ieri durata un’ora e mezza, si è discusso della possibilità che Sivlio Berlusconi sconti l’anno di reclusione apportando servizi socialmente utili per una volta a settimana presso una casa di riposo per anziani nelle vicinanze di Arcore.
Secche le reazioni dei fedelissimi di Forza Italia: «Siamo soddisfatti che la procura generale abbia dato parere favorevole all’affidamento in prova del presidente Berlusconi ai servizi sociali. Ora attendiamo fiduciosi la decisione del presidente del Tribunale di sorveglianza» dice Michaela Biancofiore, parlamentare e responsabile Risorse umane del partito.
Mariastella Gelmini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera definisce quella di ieri «una giornata infausta per la democrazia. Negare il diritto di voto e di rappresentanza a Silvio Berlusconi significa ferire la storia di milioni di italiani che da tempo credono in lui».
«Se Berlusconi fosse privato della possibilità di partecipare in prima persona alla campagna elettorale - ha dichiarato Giovanni Toti, il consigliere politico del Cavaliere - lo riterrei una lesione della democrazia grave. La pena del bavaglio ancora non esiste in Italia».
L’affidamento ai servizi sociali permetterà comunque al leader di Forza Italia di condurre, seppur da condannato in via definitiva e quindi pregiudicato, la campagna elettorale del suo partito.
Rispetto ad eventuali arresti domiciliari, l’affidamento in prova ai Servizi Sociali, darebbe più spazio alle attività personali nonostante alcuni limiti quali: l’obbligo di non allontanarsi da un territorio (la Lombardia in questo caso), obbligo che permetterà comunque a Berlusconi di andare nelle sue TV; l’obbligo di ritirarsi prima delle 23 e di non uscire prima delle 7. Non potrà incontrare pregiudicati e tossicodipendenti.
Inoltre, per via della condanna di primo grado per prostituzione minorile in merito al caso Ruby, Berlusconi non potrà incontrare minorenni e dovrà periodicamente incontrare un assistente sociale indicato dall’Uepe il quale stilerà un rapporto sul “detenuto” che sarà valutato dai magistrati al fine di dichiarare estinta la pena, tra non meno di dieci mesi.
Sergio Sulmicelli
foto da corriere.it