Berlusconi a "Leader", diviso tra il difendersi e fare nuove promesse
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 9 FEBBRAIO 2013- Ospite a Leader, programma di Raitre condotto da Lucia Annunziata, quello che si è visto ieri sera era un Cavaliere un pò agitato. Punzecchiato dalle parole degli altri ospiti in studio, tra i quali un giornalista dell’Espresso che si occupa di mafia e un professore di economia della Bocconi, Silvio Berlusconi ha cercato di spiegare nuovamente perchè, dopo quasi vent’anni di protagonismo sulla scena politica italiana, i cittadini dovrebbero votare per lui.[MORE]
Il Cavaliere parte in quarta spiegando che «se gli elettori danno la maggioranza solo a me faccio subito il condono tombale ed edilizio, che porta nelle casse dell’erario molti miliardi».
A chi gli chiede perchè propone solo ora determinate iniziative, Berlusconi risponde che «prima non gli è stato possibile farlo», causa il tradimento di Gianfranco Fini e dei suoi, che hanno ripetutamente ostacolato l’azione della maggioranza di cui facevano parte. Alleanze passate sbagliate dunque, ma i problemi non vengono solo dall’esterno. Giovanni Tizian, giornalista che scrive di mafia, ha domandato al Cavaliere perchè in quelle che sono state presentate come liste impeccabili, siano stati esclusi Dell’Utri e Cosentino, ma non Antonio D’Alì. L’ex Presidente della Provincia di Trapani è infatti indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la magistratura D’Alì avrebbe intrattenuto rapporti con Cosa Nostra fin dagli anni Novanta. La domanda di Tizian è semplice: stessa accusa tra questi politici, trattamento diverso. E la risposta del Cavaliere è altrettanto schietta: «
«Cosentino e Dell’Utri hanno subito un attacco mediatico che non è stato riservato invece a D’Alì». I primi sarebbero dunque dei vip, conosciuti dall’opione pubblica, la vicenda di D’Alì invece non sarebbe un problema perchè gli elettori non lo conoscono. Sembra di rivivere la puntata di Sevizio pubblico di qualche settimana fa, con Marco Travaglio che legge un elenco dettagliato di tutti gli “impresentabili” delle liste del Pdl. Ma questa volta Tizian rincara la dose, sottolineando che esistono anche alcune dichiarazioni di un pentito a sfavore di D’Alì. E Berlusconi contrabatte così: «I pentiti dicono quello che gli fanno dire i pm per avere vantaggi. Sono da tenere in conto con molte precauzioni. Basta che lo si tolga dalla cella con nove persone ed è disposto a dire tutto. Uno che ha ucciso trenta persone cosa vuole che gli interessi dire una bugia?». Ancora per il leader del Pdl è un problema di magistratura corrotta: «Noi siamo garantisti» dice, riferendosi alle esclusioni di Dell’Utri e compagni «È stata una cosa dolorosa per noi escludere dalle liste persone nella cui onestà noi crediamo. Nella magistratura c’è un filone corrotto che usa il potere per fare lotta politica».
Le domande incalzano, i quesiti si differenziano. L’Aquila è un altro argomento che scotta. Si mostrano le immagini del capoluogo abruzzese, città “fantasma”. Un cittadino chiede perchè «da due anni a L’Aquila sia tutto fermo, colpa di una burocrazia lenta e di ordinanze contradditorie che non permettono di iniziare un vero lavoro di ricostruzione». Berlusconi ritrova la calma a questo punto e controbatte che «quello che è stato fatto a L’Aquila è stato ammirato da tutto il mondo». Case in meno di cinque mesi sono state date ai cittadini che nel terremoto avevano perso tutto. «Il governo poi si è dovuto ritrarre perchè le istituzioni locali hanno voluto riprendere i loro poteri. Per quanto riguarda i fondi stanziati sono stati garantiti 10 miliardi e 400 milioni». Non viene ricordato che il governo dovette fare un passo indietro a causa dello scandalo che travolse la Protezione Civile e il suo capo, braccio destro di Berlusconi, Guido Bertolaso.
Ma i problemi da risolvere non finiscono qui. Si parla anche di riconoscimento dei matromoni omosessuali, avendo la conservatrice Inghilterra ceduto da poco, e della situazione frustrante che molti immigrati devono vivere prima di ottenere la cittadinanza italiana. Tutte «questioni che affronteremo» promette il Cavaliere. Con la Lega come alleata?
Federica Sterza
Foto www.i2.ytimg.com