Beppe Grillo e il populismo facile: pugni chiusi per chiedere, ma avrà qualcosa da offrire?
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 1 MARZO 2013 - Caro Fabrizio, un sindaco di Atlanta, anni fa, disse: "E' facile agitare i pugni chiusi per chiedere, più difficile mostrarsi con le mani aperte avendo qualcosa da offrire". Ecco, questa è la situazione del Movimento 5 Stelle di Grillo, sempre più simile, a mio giudizio, ad un altro movimento apparso e scomparso nel secondo dopoguerra. Si chiamava "L'Uomo Qualunque", e nel suo logo mostrava un omino smunto e scheletrico schiacciato da una pressa che gli faceva schizzare il denaro dalle tasche. Anche quel movimento come questo era creato e guidato da un uomo di spettacolo, Guglielmo Giannini, autore di commedie di poche pretese e abilissimo nel cogliere gli umori del pubblico.[MORE]
Il Pdl mostra la sua faccia di bronzo nel rivendicare una vittoria, pur avendo perso oltre sei milioni di voti rispetto alle elezioni del 2008, per l'esattezza oltre 6.300.000 consensi e quasi diciassette punti percentuali (dal 38 al 21%). Insomma quello che doveva essere un sospiro di sollievo per la temuta scomparsa, si è trasformato impudentemente in un grido di vittoria! Va però riconosciuto che un obiettivo l'hanno raggiunto. L'attuale situazione di stallo che rende quasi impossibile la formazione di una maggioranza, mai come ora bisognosa di dimostrasi stabile, minaccia di consegnare al PdL le mosse per impedire la soluzione del problema. Era l'obiettivo iniziale di Silvio Berlusconi che, come si ricorderà, mirava alla parità al Senato e ad ottenere in tal modo un potere negoziale che, conoscendolo ormai bene, può mirare a una sola cosa: contrattare soluzioni convenienti ai suoi infiniti problemi con la giustizia. Ancora una volta molti italiani che Scalfari divide in "gonzi e furbi", abboccano.
Non previsto, almeno nella pienezza del risultato raggiunto, è il successo del M5S che ora sì condiziona l'andamento politico del Paese. Qui ritorno alla situazione iniziale, alla dichiarazione del sindaco di Atlanta. I pugni chiusi hanno ottenuto il risultato di scardinare il sistema politico; mi domando se gli stessi pugni chiusi, diventeranno mai mani aperte con qualcosa da offrire? Molti sono i punti di contatto col programma del Pd e tra questi, la nuova legge elettorale, una vera legge contro la corruzione, la riduzione del numero dei parlamentari e delle spese della politica (per esempio, è saggio che il Presidente della Repubblica risieda in un ex palazzo reale che invece potrebbe accogliere amplissime ricchezze museali trasformandosi così in una risorsa invece che un consistente esborso?), la ripenalizzazione del falso in bilancio, una vera legge sul conflitto d'interessi, il divieto di candidarsi a chi ha subito condanne penali o ha procedimenti in corso.
Insomma, ci sono tanti punti in comuni tra il "movimento" e il partito democratico, in primis l'eliminazione della "porcata", comunque indispensabile prima di affrontare nuove elezioni: perché non attuarli insieme? Non dimentichiamo poi la prossima nomina del nuovo Presidente della Repubblica che mai come ora richiederà un'autorità morale super partes che rappresenti al meglio tutti gli Italiani. Circa i costi poi, mi sovviene ancora la Presidenza del Consiglio dei Ministri, altrimenti nota come palazzo Chigi. E' possibile mai che quella italiana debba contare su 4200 dipendenti contro i - mi pare - 160 di quella britannica? Queste sono tutte cose fattibili insieme. La resistenza di Grillo perfino al colloquio, al confronto comincia ad assumere il sapore di fatto personale: ce lo possiamo permettere?
Aldo Pittoni