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ROMA, 29 DICEMBRE 2011 – Se Natale si è contraddistinto per una tregua ai prezzi del carburante, non altrettanto rischia di essere Capodanno. È negli impianti Eni che la benzina è arrivata a ben 1,722 euro al litro, con conseguenti rialzi attesi anche dagli altri operatori. E sì, perché quando è il market leader – Eni, appunto – a tessere i fili e a prendere decisioni sulla rete carburanti, si innesca un rapido movimento al rialzo anche da parte degli altri businessmen.[MORE]
È quanto emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia, giovane realtà editoriale specializzata nel settore energetico. Nel dettaglio, infatti, Eni ha aumentato i prezzi raccomandati di benzina e diesel rispettivamente di 1 centesimo e 0,5 centesimi. Il precedente aumento si era avuto solo qualche settimana fa, con l’entrata in vigore del decreto Salva-Italia. Livelli mai visti prima che fanno dei listini italiani i più cari d’Europa.
L’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) calcola che in un anno il costo del pieno è lievitato di ben 13 euro, con un rincaro sulla verde di quasi il 18%. Da noi la verde è più costosa di quella nei Paesi del Nord e persino in Grecia, dove il governo ha applicato rincari simili ai nostri già dall’estate scorsa. Stando ai dati raccolti da Europès Energy Portal della Commissione europea sulle rilevazioni dei singoli ministeri nazionali, a superare i prezzi italiani è solo il diesel venduto in Gran Bretagna.
Annachiara Cagnazzo