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I malati terminali in Belgio al di sotto dei 18 anni, potrebbero presto decidere legalmente di porre fine alla propria vita piuttosto che soffrire. Il paese ha adottato l’eutanasia sin dal 2002, e potrebbe ora essere pronto a discutere una proposta di legge per abbassare l’età dei richiedenti al di sotto dei 18 anni, previo consenso dei genitori. C’è una positiva possibilità che la proposta passi, dato l’enorme supporto del paese alla causa.
Nello specifico, si consentirebbe di richiedere l’eutanasia anche ai minori di età compresa tra i 12 e i 16 anni, ma anche in casi di principio di Alzheimer, dove i medici possano già confermare che i pazienti non potranno in alcun modo interagire di fatto nella società.
Dal 2002, i morti per eutanasia ammontano all’1% dei decessi totali, e il 75% della popolazione belga sarebbe a favore dell’ampliamento della legge. Non sono mancate polemiche e ammonimenti, specie da parte delle autorità ecclesiastiche, che affermano che determinate patologie potrebbero essere debellate proprio grazie a un effettivo inserimento del malato nella società, piuttosto che allontanarlo per sempre da essa.
Alcuni casi hanno poi gettato dubbi sull’applicazione reale della proposta: Nora, nata Dirk, s’era sottoposta a un’operazione per cambiare il proprio sesso. In seguito, ha poi dichiarato di volersi sottoporre anche a eutanasia, essendo caduta in un circolo depressivo da cui non riusciva a venirne fuori, e per il rifiuto subito dai familiari. Nathan, nato Nancy, amico di Nora, stessa situazione. La sua storia è diventata un documentario, diretto da Roel Nollet. Lo scorso anno, infine, due gemelli sordi si sono sottoposti a eutanasia dopo aver scoperto che sarebbero presto diventati ciechi.
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foto: ilsussidiario.net
Dino Buonaiuto