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BRUXELLES, 14 FEBBRAIO 2014 – Da ieri pomeriggio il Belgio è il primo paese al mondo ad estendere il diritto all’eutanasia ai minori, senza limiti di età: il parlamento federale - con 86 favorevoli, 44 contrari e 12 astensioni - ha approvato un provvedimento senza precedenti, che modifica la legge sull'eutanasia per gli adulti in vigore già dal 2002, adottata dopo l’Olanda, dove però l’applicazione della morte assistita prevede una soglia di 12 anni.
In base alla modifica del testo legislativo, ai minori è ora consentito scegliere l’eutanasia, rimettendo tale possibilità, con il supporto di psichiatri dell’età evolutiva e psicologi, alla «capacità di discernimento» del bambino, con la «garanzia che ciò che esprime sia ciò che comprende».
Ci si chiede però come possa un bambino comprendere il senso di una richiesta di tale portata. Secondo il quotidiano belga La Libre Belgique, «Questa legge risponde a un non problema. La maggioranza dei medici coinvolti dicono di non essersi mai trovati di fronte a un bambino o a un adolescente che chiedesse di farla di finita. Sono casi che vanno gestiti con dolcezza, con cure palliative adatte. I medici si dicono ora umiliati da una legge brutale».[MORE]
Nonostante le proteste sul fronte religioso (in primis della Chiesa cattolica, ma anche dei principali rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane), da un sondaggio emerge che il 73% della popolazione del Paese sia favorevole.
Differenti le reazioni del mondo politico: a favore di quella che è conosciuta anche col nome di «dolce morte», un’ampia maggioranza delle forze politiche che abbraccia socialisti, verdi e liberali; mentre la destra e i cristiano-democratici del Cdh e del Cd&V si sono opposti fieramente, tentando fino all’ultimo di posticipare il voto. Piuttosto critici anche il Consiglio d’Europa, che in un suo parere ha raccomandato al Belgio di rivedere il provvedimento, e la maggior parte dei pediatri del Paese.
(Foto: corriere.it)
Domenico Carelli