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LA VALLETTA, 22 OTTOBRE 2015 - Al termine della riunione del Consiglio direttivo Mario Draghi ha annunciato che in dicembre la Bce molto probabilmente adotterà ulteriori stimoli monetari per contrastare il pericolo di bassa inflazione e bassa crescita. [MORE]
« Il livello di allentamento monetario della Bce dovrà essere riesaminato a dicembre», ha affermato il Presidente della Bce, per i rischi al ribasso per crescita e inflazione e a causa dei problemi in alcuni Paesi emergenti. «Abbiamo avuto un’ampia discussione sugli strumenti che potremmo usare - ha proseguito- Non è stata ancora presa nessuna decisione specifica. La conclusione è che siamo pronti ad agire se necessario e siamo aperti a tutte le opzioni di politica monetaria. In sintesi: non siamo più nell’ottica del “wait and see”, ma del “work and assess”». Immediata la reazione del cambio, con l’euro in forte caduta a 1,1168 sul dollaro (-1,5%).
Dunque molto probabilmente in dicembre arriveranno nuove misure espansive. Previsto un potenziamento del piano di quantitative easing. Nel corso della riunione si è inoltre discusso di tutti gli strumenti monetari che possono essere utilizzati, compresa la possibilità di un taglio del tasso sui depositi marginali, che segna il limite inferiore al quale la Bce può effettuare acquisti nell'ambito del Qe. Al momento,però, spiega Draghi, nessuna specifica scelta è stata adottata: «Siamo aperti ad un ampio menu di politica monetaria, il Direttivo ha dato mandato al comitato preposto di esaminare i pro e i contro di varie misure, non siamo in modalità d'attesa, ma stiamo lavorando e valutando».
A preoccupare i banchieri centrali, non è solo la crescita deludente, ma il mancato rimbalzo dell’inflazione. Si sta infatti valutando la possibilità che il ritorno a un'inflazione prossima al 2% - previsto dal mandato Bce- possa slittare oltre i tempi previsti.
Draghi ha sottolineato che gli acquisti previsti dal programma di Quantitative Easing, avviato lo scorso marzo, «procedono senza problemi e hanno un impatto favorevole sulla disponibilità di credito per le famiglie e le imprese».
Il presidente della Bce ha infine detto che non tutti i problemi possono essere risolti dalla politica monetaria: «La politica monetaria non dovrebbe essere l'unico elemento in gioco. Tutti i paesi devono sforzarsi di realizzare politiche fiscali che favoriscano la crescita»
Tassi invariati.Come previsto, al termine del consiglio odierno, tenutosi a Malta, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse: il costo del denaro rimane allo 0,05%, i tassi sui depositi e i prestiti marginali restano fermi rispettivamente a -0,20% e a 0,30%.
[foto: finanzaonline.com]
Antonella Sica