Bce, gli Italiani sono più ricchi dei tedeschi, ma guadagnano meno, e si indebitano poco
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ROMA, 9 APRILE 2013- Siamo ricchi almeno quanto i tedeschi, ma guadagnamo di meno; c'è un basso tasso di indebitamento, e un'alta incidenza della povertà; siamo in crisi, ma fortunatamente nel passato abbiamo accumulato tanto, molto più dei nostri vicini. E' un quadro strano, per certi versi sorprendente, quello che emerge dai risultati della prima indagine europea armonizzata sulla ricchezza delle famiglie della Bce, realizzata, su dati del 2010, con la collaborazione di quindici banche centrali, inclusa la Banca d'Italia, e diffusa poco fa dal "Sole 24 Ore".
Un report che, alla voce reddito, vede le famiglie italiane occupare un gradino piuttosto basso in classifica (il nono su quindici), con un gap di quasi 10mila euro rispetto alla Germania per reddito pro-capite. I lavoratori, in generale, guadagnano meno, e se il reddito familiare medio nell'Eurozona si aggira attorno ai 37.843 euro, la famiglia tipo italiana si ferma a 34.344 euro, una cifra nettamente inferiore rispetto ai numeri di tedeschi (43.531 euro) e francesi (36.918 euro), ma sensibilmente migliore dei 31.329 euro spagnoli. [MORE]
Dati da prendere con le pinze, annuncia la Bce, poiché calcolati usando come anno base il 2010; il gap con la Germania, insomma, potrebbe essere aumentato, poichè negli anni successivi, le performance dell'economia teutonica hanno sorpassato notevolmente quelle italiane.
Altra storia, invece, riguarda il fronte della ricchezza, che vede il Bel Paese tra le prime posizioni in Europa; la ricchezza media pro-capite, grazie ai risparmi del passato e al patrimonio immobiliare, si aggira da noi, così come in Spagna, attorno ai 108.700 euro, contro i 104.100 euro della Francia e i 95.500 euro registrati in Germania, che si assesta ben al di sotto della media per l'Eurozona (99.400 euro).
Uno spaccato di Italia che colpisce e che stride con le statistiche sulla povertà, in cui riusciamo a superare di gran lunga la media dell'area Euro; 13 per cento, in Europa, l'incidenza media della povertà, 16, 5 per cento, nel 2010, quella italiana (il doppio rispetto alla Francia, che si ferma all'8,9 per cento, facendo meglio della Germania, dove il 13,4 per cento della popolazione è povera).
Secondo la Bce, una famiglia italiana su sei si troverebbe sotto la soglia della povertà, ma il tasso di indebitamento non risulterebbe per questo più alto rispetto ad altri Paesi; oltre la metà dei cittadini dell'Eurozona, infatti, non ha alcun tipo di debito, mentre circa il 23,1 per cento starebbe ancora pagando un mutuo. Ma se in Olanda e in Finalandia il 60 per cento della popolazione sarebbe indebitata, l'Italia, con uno scarno 25 per cento, risulterebbe tra le nazioni più virtuose, insieme alla Slovacchia.
Un quadro generale, questo, che capovolge certamente molte convinzioni e svariati luoghi comuni, che fa riflettere, ma che andrebbe preso, per tanti versi, con le cautele del caso; i dati, ribadisce lo studio, sono infatti del 2010, e tante cose sono cambiate da allora, in Italia come in Europa. Ma l'essere tra i primi (insieme alla Spagna, poi) tanto per i livelli di ricchezza tanto per quelli di povertà dovrebbe darci sicuramente da pensare.
(immagine da: www.economia.panorama.it)
Simona Peluso