Barcone affondato: 17 corpi recuperati. Alfano: "L'Europa non ci sta aiutando"
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LAMPEDUSA (AGRIGENTO), 13 MAGGIO 2014 - La Marina Militare ha recuperato 17 morti dopo l'ennesimo naufragio di un barcone carico di immigrati avvenuto ieri tra la Libia e Lampedusa. Ben 206 i profughi tratti in salvo, sebbene si stia cercando di capire se il bilancio possa ritenersi definitivo. Le salme si trovano ora sulla nave Grecale, che sta anche conducendo nel porto di Catania i sopravvissuti, che dovrebbero arrivare nella città etnea intorno alle 13.00. [MORE]
Ancora una tragedia, dunque, nelle acque del nostro Paese, e ancora accese le polemiche sull'argomento. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dichiarato: "L'Europa non ci sta aiutando a soccorrere queste persone, si faccia carico di accogliere i vivi". "Quelli ai quali l'Italia riconoscerà il diritto d'asilo saranno mandati in Europa, se ci vogliono andare e l'Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici".
Anche la Commissaria Ue agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, si è detta "Scioccata dalla nuova tragedia", ed ha rivolto un appello agli Stati membri affinchè "mostrino solidarietà concreta per ridurre i rischi che tali tragedie succedano ancora" e "trasformino le parole in fatti".
Intanto la Procura distrettuale di Catania, coordinata da Giovanni Salvi, ha aperto un'inchiesta, nel tentativo di individuare gli scafisti del barcone ed accertarne le eventuali responsabilità nell'affondamento. La Procura eseguirà atti urgenti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. I superstiti verranno interrogati per tentare di ricostruire i fatti.
Katia Portovenero