Bambino ucciso a Novara, il compagno della madre tenta il suicidio in carcere
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NOVARA, 29 MAGGIO – Ha tentato di impiccarsi in carcere, dove è rinchiuso dallo scorso venerdì, il compagno della madre del piccolo Lorenzo, il bambino di 20 mesi deceduto dopo essere stato massacrato di botte in casa. Il ventitreenne, accusato di omicidio volontario pluriaggravato, ha provato a togliersi la vita utilizzando un lenzuolo ma è stato salvato dagli agenti di polizia penitenziaria.
Il tentativo suicidiario, si apprende dall’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), è stato messo in atto nella notte tra lunedì e martedì 28 maggio. A distanza di poche ore dal funerale di Lorenzo, morto in ospedale lo scorso giovedì a seguito di un’emorragia al fegato provocata da un violento colpo all’addome. Dal parere tecnico-motivato del medico legale che ha condotto l’autopsia, sarebbe questa la causa del decesso. Nel corso dell’esame sono stati individuati anche altri segni di violenza. Si tratterebbe di ecchimosi e lesioni, alcune risalenti alla mattina stessa dei fatti, altre risalenti presumibilmente a periodi più lontani. Lesioni di vario tipo riscontrate un po’ ovunque: sul capo, sull’addome, sul torace, sulla schiena, sui genitali e fratture al bacino.
Con l’uomo che ha tentato di togliersi la vita in carcere impiccandosi alle inferriate della sua cella, la madre del piccolo condivide lo stesso capo di accusa: omicidio volontario pluriaggravato. La donna, 22 anni, si trova ai domiciliari in una struttura protetta perché incinta di cinque mesi. Durante l’interrogatorio con il giudice, la giovane madre avrebbe negato ogni responsabilità nella vicenda senza accusare in modo diretto il suo compagno, che invece si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel loro appartamento, al momento del massacro, non vi erano altri soggetti. Un’altra certezza è l’efferata ed esecrabile violenza alla quale il bambino sarebbe stato sottoposto.
“E’ caduto dal letto”. Questo il contenuto della richiesta fatta al 118 giovedì scorso dalla madre del piccolo Lorenzo, morto poco dopo il suo arrivo presso l’ospedale della città. Una situazione ben più drammatica, invece, è emersa dall’esame autoptico. Traumi e lesioni ben poco compatibili con una rovinosa caduta. Ma sarà la giustizia a far luce sulla vicenda, e per il responsabile (o per i responsabili) della morte del bambino potrebbe anche venir applicata la pena dell’ergastolo, visto il capo di accusa formulato.
Luigi Cacciatori