Bambino ucciso in casa a Milano, il padre confessa l’omicidio
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MILANO, 23 MAGGIO – Lo ha picchiato fino ad ucciderlo perché non riusciva a dormire. Sarebbe questo il movente in base al quale Aliza Hrustic, venticinquenne nato a Firenze ma con origini croate, ha ammazzato il figlio di due anni.
L’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, raccontando agli investigatori che ieri mattina, intorno alle 5, si è alzato dal letto perché non riusciva a dormire e, sopraffatto dalla rabbia a seguito dell’assunzione di hashish, ha massacrato di botte il piccolo. Poi ha chiamato i soccorsi ed è fuggito lasciando in casa la compagna, una donna croata di 23 anni incinta del sesto figlio. Quando la polizia e gli operatori del 118 sono arrivati sul luogo dei fatti, in un appartamento in via Ricciarelli 22 tra l’altro occupato abusivamente da due anni, per la piccola vittima non c’era più nulla da fare. Presenti, sul corpo del bambino, evidenti segni di violenza: lividi causati dalle percosse, piedi fasciati e una ferita alla testa, sulla quale soltanto l’autopsia potrà indicarne la natura. Sotto shock e in un pianto disperato, la madre del minore ha accusato dell’omicidio il proprio compagno, raccontando agli agenti l’orrore avvenuto in casa.
Partita la caccia all’uomo, a poche ore di distanza il sospettato è stato rintracciato e fermato dalla polizia nella zona del Giambellino. Le accuse a suo carico sono omicidio volontario aggravato dal maltrattamento e dalla minore età della vittima. Nonostante nessun manuale diagnostico ne dia contezza, l’offender ha provato a giustificare l’omicidio attribuendone la responsabilità ad un raptus.
Luigi Cacciatori