"Bambini e Preadolescenti internauti al sicuro", importante seminario sulla società civile
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"Bambini e Preadolescenti internauti al sicuro", importante seminario sulla società civile

domenica 12 maggio, 2013

CATANZARO, 12 MAGGIO 2013 - Sabato 11 maggio ’13, nella sala convegni dell’Hotel Guglielmo di Catanzaro, si è tenuto il seminario propedeutico al progetto destinato a dirigenti scolastici, docenti, genitori e allievi sul tema: “Bambini e Preadolescenti internauti…al sicuro”, che inizierà il prossimo ottobre ad inizio del nuovo anno scolastico.[MORE]

Tale progetto punterà a formare adulti e ragazzi su problemi del tutto nuovi e ancora poco affrontati in campo educativo familiare e scolastico: il navigare sulla rete Internet in modo sicuro, al riparo da situazioni virtuali che possono generare effetti reali spiacevoli e talvolta anche gravi. Problemi come pedopornografia, adescamento di minori su social-network, cyberbullismo sono le nuove forme tecnologiche che possono mettere in pericolo la sicurezza di bambini e adolescenti.

I lavori si sono aperti con i saluti del Prefetto di Catanzaro, il Dott. Antonio Reppucci, che ha sottolineato l’importanza del ruolo delle famiglie e della loro coordinazione nell’affrontare la costruzione di una società civile che, in quanto tale, non deve vivere di tante piccole isole familiari chiuse nel proprio egoismo, ma nutrirsi di relazioni e rapporti tra i suoi cittadini, perché occorre far capire ai giovani che questo nuovo mondo tecnologico “è sì affascinante, ma deve essere usato con intelligenza perché la vera vita è stare insieme agli altri”. Del ruolo educativo affidato alle famiglie insiste anche il Questore di Catanzaro, Dott. Guido Marino e la Dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni – Calabria, la Dott. Giovanna Maria Rizzo, che ha illustrato il compito di monitoraggio svolto dalla Polizia Postale e di ricognizione dei siti Web rischiosi, evidenziando anche lei la necessità di una preparazione adeguata da parte di insegnati e genitori a tale proposito.

E’ stato presente al seminario anche il Dott. Tino Caroleo, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Catanzaro che ha portato il saluto del Sindaco Abramo e il Dott. Emilio Verrengia, Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato – sezione di Catanzaro, che ringrazia l’UNICEF per l’impegno profuso in questa direzione. Il presidente del Comitato Unicef di Catanzaro, Annamaria Fonti Iembo, è passata poi ad illustrare il quadro giuridico internazionale ed europeo in cui si iscrive il problema della sicurezza dei minori sul Web.

Iembo Fonti ha illustrato le Carte fondamentali delle Nazioni Unite e della Comunità Europea in direzione della protezione dei Minori dagli abusi e violenze sulla Rete per fermarsi poi alla Convenzione di Lanzarote, ratificata dall’Italia con la legge 172 del primo ottobre 2011, che concerne tutte le nuove norme contro l’abuso sulla rete a fini pedopornografici, l’adescamento dei Minori a fini di pedofilia e il ciberbullismo. La Iembo si è anche soffermata su alcuni cardini fondamentali della problematica: la cooperazione internazionale, la responsabilizzazione dei Minori, la Formazione dei docenti e dei genitori, l’intervento congiunto di tutte le forze sociali, politiche e governative per realizzare in un Patto efficace e concreto un Internet più sicuro.

L’intervento della professoressa Angela Costabile, del Dipartimento di Scienza dell’educazione dell’Università Unical di Rende, è stato incentrato sull’aspetto relativo al rapporto tra le nuove tecnologie e lo sviluppo, che non è solo sociale, ma si accompagna sempre allo sviluppo emotivo: le emozioni che noi proviamo di persona e che esprimiamo con lo sguardo e il corpo, le riproponiamo sui social-network con emoticon, punti esclamativi, ecc… Al centro c’è sempre e comunque il bambino e l’adolescente. Che non è cambiato nei suoi bisogni primari, ovvero: riconoscere e condividere gli stati emozionali e comprendere il rapporto con gli altri. Secondo la docente non occorre demonizzare le tecnologie, ma occorre che gli adulti se ne impadroniscano e ne prendano confidenza lasciandosi aiutare dai ragazzi stessi. I disagi, derivanti da un uso scorretto dei nuovi strumenti tecnologici, possono provocare difficoltà nella percezione del confine realtà/virtualità, cyberbulling e altri problemi affini, tutto questo a partire dalla perdita di controllo dei genitori.

La dottoressa Piera Stilo, Dirigente del servizio di Neuropsichiatria Infantile Asp di Catanzaro, ha affrontato il problema da un punto di vista medico, mostrando un quadro scientifico, quando gli usi scorretti della rete si trasformano in patologie, come dipendenza da Internet, dipendenza dai videogames, sindrome di disconnessione. I campanelli di allarme sono: la riduzione delle esperienze di vita reale, l’eccessivo consumo della rete, e sentimenti di onnipotenza che ne derivano. Grave anche l’uso indiscriminato che bambini in età prescolare fanno dei nuovi apparecchi tecnologici, come i Tablet con i suoi giochi, alla cui chiusura forzata i piccoli “nativi digitali” posso reagire con capricci difficili da gestire. I problemi si ingrandiscono man mano che i bambini crescono: comportamenti disfunzionali fino all’autoesclusione, aggressività, e tutto per sfuggire a quel vuoto interiore che però, visto da un’altra prospettiva, può essere una risorsa, il momento in cui poter riscoprire sé stessi, la spiritualità, la socialità e le relazioni con gli altri.

La parte finale degli interventi è stata riservata ai responsabili della Polizia Postale di Catanzaro, nelle persone del Sostituto Commissario Carlotta Santoro, l’Assistente Saverio Salerno e l’Assistente Luciano Roberto, che hanno affrontato il tema nell’aspetto pratico, con la proiezione di alcuni video e con consigli di strategie per i genitori da mettere in atto con i propri figli per non abbandonarli ad una navigazione virtuale sregolata e non protetta. Gli adulti devono lasciarsi guidare dai ragazzi nelle mansioni prettamente “informatiche” così da renderli partecipi attivi del loro mondo digitale, e in cambio devono offrire loro ciò che essi non hanno: quella sorta di “malizia” e di consapevolezza che li deve portare a non fidarsi mai di chi sta al di là dello schermo. La nuova raccomandazione non è più “non accettare caramelle dallo sconosciuto” , bensì “non parlare su Internet con gli estranei”.

La giornata, ricca di insegnamenti importanti finalizzati a far comprendere che questo è un problema non estraneo e lontano da noi, ma un problema che è sempre dietro l’angolo, si è conclusa con la firma del Protocollo di intesa tra il presidente dell’Unicef e il Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato alla presenza di una ricca rappresentanza di giovani allievi e docenti.


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