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LECCE, 20 LUGLIO - Una vera e propria passione amorosa della badante nei riguardi di un uomo 90enne che avrebbe accudito e assistito, talmente intensa da costarle una condanna con l’accusa di stalking. [MORE]
G.M. 59enne di nazionalità polacca e di professione badante, residente a San Cesario (LE), è stata condannata dal giudice monocratico Maria Paola Sanghez a sei mesi di reclusione. L’imputata dovrà inoltre risarcire in via equitativa con 15mila euro il nipote del 90enne costituitosi parte civile con l’avvocato Giuseppe Milli.
Le circostanze si sarebbero evolute tra il settembre 2015 e gennaio 2016.
A seguito del licenziamento della donna, ispirato dalla preoccupazione che la stessa potesse essere in procinto di circuire l’anziano, G.M avrebbe manifestato il proprio amore per l’attempato signore, dando inizio a continue chiamate e messaggi, sia di giorno che di notte, che l’avrebbero infastidito fino alla molestia, logorandone la tranquillità fino al punto di provocargli crisi d’ansia e scompensi da essere curati con antidepressivi.
Un trattamento del tutto simile ma dai contenuti differenti, minatori e carichi di acredine, l’ex badante lo avrebbe riservato al nipote dell’anziano, il quale si sarebbe occupato di adempiere alle pratiche di assunzione e licenziamento, e a considerazione della donna, insieme ad altri parenti di aver ostacolato la relazione con lo zio.
Le testimonianze della parte civile, sono state giudicate affidabili, lineari e coerenti, rese forti dalle testimonianze di altre persone sentite nel corso delle indagini, tanto da persuadere il giudice a emettere una sentenza di condanna nei confronti della badante. L’imputata era difesa dall’avvocato Roberta Romano.
Luigi Palumbo
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