Azenda non assume musulmana con il velo: condannata per discriminazione
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MILANO, 05 MAGGIO 2016 - Una ventiduenne musulmana non sarebbe stata assunta da un'azienda milanese perchè portava il velo. Secondo quanto ricostruito, la compagnia avrebbe comunicato alla giovane che sembrava essere idonea al lavoro, ma avrebbe anche chiesto esplicitamente via e-mail di togliere il velo.
La giovane avrebbe risposto che non era intenzionata a rinunciare al suo hijab e che avrebbe potuto abbinarlo alla divisa lavorativa. A quel punto, l'azienda avrebbe deciso di non assumerla. In propria difesa, la compagnia avrebbe sostenuto che «I clienti non sono flessibili».[MORE]
La ragazza, che è nata e cresciuta in Italia, ha denunciato il caso e la Corte d'Appello di Milano ha condannato l'azienda per comportamento discriminatorio, imponendo anche un risarcimento di 500 Euro. L'avvocato Alberto Guariso, che si è occupato della difesa della giovane, ha sottolineato l'importanza della sentenza, «Perché riconosce che il diritto all'identità religiosa, che è un elemento essenziale delle società democratiche e deve sempre essere garantito anche quando comporta un sacrificio di altre esigenze del datore di lavoro non altrettanto rilevanti, come quelle estetiche».
A.F.M.