Autonomia scolastica: il 50% dei comuni in Calabria è penalizzato dai tagli alla scuola
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CATANZARO - Legautonomie Calabria, in una nota, esprime “fortissima preoccupazione per il modo con cui si sta provvedendo nella nostra regione alla programmazione della rete scolastica e della offerta formativa per il quinquennio 2011/2015. Ci riferiamo al numero abnorme di scuole – e’ scritto – che si vorrebbe sopprimere attuando in maniera burocratica quanto recentemente stabilito dal Consiglio regionale della Calabria con la deliberazione n. 48 del 4 agosto scorso e che colpirebbe oltre il 50% dei Comuni calabresi con effetti particolarmente deleteri per i piccoli comuni interni.
Si tratta di provvedimenti – scrive Legautonomie – che aggraveranno lo spopolamento e l’abbandono di queste realta’ territoriali e che incideranno pesantemente sulla qualita’ di vita delle comunita’. [MORE]
I Sindaci dei piccoli comuni calabresi – continua la nota sono giustamente preoccupati per questa possibilita’ che provocherebbe gravissimi disagi anche agli studenti che gia’ a 6 anni si troveranno nella condizione del pendolare. A questo si aggiungeranno i costi che ricadranno sulle famiglie e sulle casse degli enti che dovranno attivare i servizi di scuola bus.
Fuori di retorica, tagliare la scuola in queste comunita’ significa veramente cancellare il futuro Certamente la scuola italiana soffre di criticita’ che impongono una seria strategia di riforme. Ma cio’ non puo’ avvenire penalizzando piccoli Comuni e fasce di popolazione residenti che gia’ vivono gravi difficolta’ sociali ed economiche legate alle loro particolari caratteristiche insediative”.
LegAutonomie Calabria sottolinea “tutta la propria contrarieta’ per provvedimenti che non vanno certo nella direzione del sostegno e della rivitalizzazione dei piccoli Comuni ed invita i Consigli provinciali a deliberare i propri piani non attraverso una semplice e fredda conta degli alunni e delle aule e i consigli comunali a riunirsi e a deliberare in difesa di un servizio fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei territori e delle comunita’.
Chiediamo altresi’ un incontro urgente con l’Assessore regionale al diritto allo studio – conclude Legautonomie – per verificare, insieme ai sindaci interessati, le possibili previsioni di deroga peraltro contenuti nella delibera consiliare per i plessi di scuole primarie ubicate in zone periferiche e disagiate con presenza di dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi”.
(AGI)