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ROMA, 13 NOVEMBRE 2011 - E’ stop alle auto blu per Regioni ed enti locali. Il ricorso presentato dal Codacons è stato infatti accolto dalla prima sezione del Tar del Lazio.[MORE]
L'associazione aveva impugnato al Tribunale amministrativo il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri del 3 agosto 2011, inerente alla regolamentazione delle auto blu, nella parte in cui estendeva la platea dei soggetti beneficiari delle vetture di Stato in modo inammissibile; il suddetto decreto sostiene l’associazione “Sulla carta era volto a razionalizzare l'utilizzo delle auto blu e limitarne i costi, ma di fatto escludeva dall'ambito di applicazione, e quindi dalle limitazioni, tutte le Regioni e gli enti locali”. Il Tribunale amministrativo accoglie dunque il ricorso argomentando che “la limitazione anzidetta - segnatamente per quanto concerne Regioni ed Enti Locali - non solo non trova fondamento nella norma primaria in pretesa attuazione della quale il Decreto presidenziale è stato emanato, ma neppure rivela profili di ragionevolezza e logicità con immediatezza apprezzabili, atteso il considerevole onere riveniente per le finanze pubbliche dall'utilizzo di mezzi di servizio proprio con riferimento a tali soggetti”.
Entro 60 giorni, ha disposto il Tar, il Presidente del Consiglio dovrà rivedere il decreto per individuare in modo più congruo i soggetti beneficiati delle auto di Stato. Il numero di auto blu assegnate dovrà essere rivisto, così da rispettare il regolamento che prevede tagli e una riduzione dei costi a carico dello Stato.
Una decisione che inevitabilmente tutti i contribuenti italiani accoglieranno con piacere considerando che annualmente il costo complessivo delle 72mila auto blu del nostro Paese è di circa 4miliardi; cifra che include la spesa di 1,2milardi di euro all’anno per i 35mila addetti al parco auto istituzionale, di cui 14mila autisti, e i 650milioni per la spesa di gestione.
Sara Marci