Austria, migrazione: possibile chiusura del Brennero in 24 ore
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BERLINO, 19 LUGLIO - Ulteriore avviso da parte dell’Austria a fronte dell’elevato numero di migranti clandestini che ogni giorno attraversano il Brennero. [MORE]
"Se il numero dei migranti illegali verso l'Austria aumenta ancora – avrebbe confermato alla Bild il ministro dell'Interno austriaco Wolfgang Sobotka- chiudiamo il confine al Brennero", aggiungendo inoltre che “nel giro di 24 ore possiamo chiudere il confine e realizzare controlli severi con i nostri soldati".
Non sarebbe tardato anche il commento da parte di Sobotka riguardo la cooperazione tra la mafia e i soccorritori, rimarcando che “dobbiamo impedire che sedicenti soccorritori entrino nelle acque territoriali della Libia e prendano i profughi direttamente dai trafficanti". L'obiettivo di Sobotka riguarderebbe la chiusura della "rotta del Mediterraneo" così da "porre una fine al traffico con le barche dal Nordafrica, già nelle acque territoriali della Libia"
In seguito alle dichiarazioni del ministro dell’Interno austriaco non sarebbero tardate le repliche da parte del ministro degli Esteri italiano Mario Giro, il quale, secondo quanto confermato telefonicamente all’Ansa, non avrebbe "nessuna intenzione di compiere mosse unilaterali" riguardo la crisi dei migranti, situazione che Vienna dovrebbe gestire abbassando “i toni” affinchè non si mettano a repentaglio, con le “polemiche pre-elettorali”, i rapporti con gli USA. "A nome del governo", avrebbe inoltre confermato Giro, risulterebbero "surreali" le minacce sul Brennero: "Non c'è nessun aumento del numero dei migranti, come loro stessi hanno dichiarato più volte".
Commento anche da parte della presidente della Camera Laura Boldrini. "Ho già sentito la minaccia e non è successo nulla. La politica non si porta avanti con le minacce che non risolvono i problemi, nè con le chiusure o con i militari. E' deprimente". "Nel 2030 – spiega ulteriormente Laura Boldrini - la Nigeria, che oggi ha 200 milioni di abitanti, sarà più popolosa degli Usa. E' miope pensare di risolvere il problema così, con chiusure e carri armati” La presidente avrebbe inoltre confermato che tali “misure accendono solo la paura, alzano l'asticella della disumanità ed aumentano la tensione ed il conflitto sociale. La soluzione non sono le chiusure, i carri armati, l'interdizione ai porti o lo sbarramento nelle acque libiche, il che è inutile e contrario al diritto internazionale. Bisogna lavorare al sistema della relocation".
Alessia Terzo
Immagine da partitodemocratico.bz