Australia: surfista smembrato da uno squalo, è il quinto attacco in dieci mesi, scatta l'allarme
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 15 LUGLIO 2012 – Arrivano a quota cinque gli attacchi mortali da parte di uno squalo avvenuti in Australia a partire dal Settembre 2011.
Poco più di ventiquattr’ore fa, un surfista ventenne è stato ucciso al largo della costa di Wedge Island, 160 km a Nord di Perth, dopo che uno squalo bianco di circa cinque metri ha tranciato in due il suo corpo con un solo morso.[MORE]
Agghiaccianti le testimonianze di coloro che hanno assistito alla scena: un amico del giovane, presente sul posto, ha dichiarato di aver visto un gigantesco squalo bianco emergere dalle acque e afferrare il ragazzo in un attimo, spezzando in due il suo corpo con la terribile morsa della sua mandibola.
Un altro testimone, impegnato a fare jet-ski nelle vicinanze, sostiene di aver visto galleggiare, nel bel mezzo di un’enorme macchia rosso sangue, un torso umano, attorno al quale nuotava l’enorme pescecane.
Stando al suo racconto, l’uomo coraggioso sarebbe riuscito ad afferrare i resti per tentare di riportarli a riva, ma lo squalo, privato della sua preda, avrebbe cercato di attaccare la moto d’acqua per recuperare il bottino. Spaventato, l’uomo avrebbe lasciato andare i resti per scampare all’attacco e allontanarsi; al suo ritorno, l’animale si era inabissato, portando ciò che restava del povero surfista con sé.
Immediatamente chiuse le spiagge della zona e aperte le ricerche, nella speranza di recuperare alcuni resti della giovane vittima o di riuscire a catturare l’animale di cui, al momento, nonostante le notevoli dimensioni, si sono completamente perse le tracce.
Intanto, viene lanciato l’allarme: la costa di Perth, considerata la più pericolosa del mondo per quanto riguarda gli attacchi del re dei mari, aveva registrato, nel corso dell’ultimo ventennio, una media di circa 1,2 attacchi mortali all’anno, per poi aumentare drasticamente negli ultimi mesi, arrivando a registrare una vittima all’incirca ogni sessanta giorni.
Le numerose morti sono sicuramente indice di un aumento della percentuale di aggressività nel comportamento degli squali della zona, aumento le cui cause sono al momento del tutto sconosciute.
(foto www.lavocedellisola.it)
Elisa Lepone