Attesa a Mirafiori fra rabbia e rassegnazione
Economia Lazio

Attesa a Mirafiori fra rabbia e rassegnazione

venerdì 14 gennaio, 2011

Dalle 22.00 della notte appena trascorsa si è recato alle urne circa il 97% dei lavoratori dello stabilimento Fiat-Mirafiori ed in tarda serata sono attesi i primi risultati. Nessuna certezza di vittoria né per il SI, né per il NO, fra striscioni colorati, silenziosi cortei e rappresentanze sindacali che da ieri notte sfidano il freddo torinese di fronte al cancello della fabbrica di Mirafiori. [MORE]I motivi più ricorrenti da parte di chi si dichiara favorevole all’accordo, sono intrinsecamente legati alla necessità di continuare a lavorare, alla sicurezza di uno stipendio, alla consapevolezza che si ha una famiglia da portare avanti in questo periodo di crisi. Padri di famiglia, lavoratori onesti e diligenti abituati da anni a fare sacrifici, piangono in balia della rassegnazione mentre si recano alle urne. Tutti parlano di una scelta molto difficile, anche se coloro che si sono apertamente dichiarati contari, appaiono, all'uscita dei cancelli,ancora più convinti nel rispondere della propria scelta. Più netta risulta infatti la posizione dei votanti contro, con centinaia di operai che hanno spiegato che non si tratta assolutamente di un buon accordo e, soprattutto, che le persone non possono essere trattate come oggetti o merce di scambio. "Non possiamo cancellare con le nostre mani decine di anni di conquiste e di diritti, sanciti dalle leggi e anche dalla Costituzione", dice un giovane operaio della catena di montaggio.


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