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BRINDISI, 18 GIUGNO 2013 - Poco più di un anno fa, per un’ingiusta fatalità moriva una ragazza di nome Melissa. Erano appena passate le 7.30, l’adolescente proveniente da Mesagne, era appena scesa dall’autobus con alcune compagne per recarsi a scuola, ma improvvisamente un boato, uno scoppio e purtroppo la giovane quel giorno non entrò in aula, né è più potuta recarsi all’Istituto professionale statale per i servizi sociali “Francesca Morvillo”, poiché vittima della follia umana, se così è possibile definirla.
Morta sul colpo per tre bombole di gas esplose nei paraggi per mano di un uomo, che si scoprirà poi essere Giovanni Vantaggiato. Oggi la condanna, è stato un continuo rimandare, ma finalmente come si suol dire “giustizia è stata fatta”. La magistratura ha fatto il suo corso, anche se niente e nessuno riporterà in vita Melissa.[MORE]
Dopo cinque ore di camera di consiglio, questo pomeriggio la Corte d’Assise di Brindisi ha dichiarato colpevole Giovanni Vantaggiato. Inflitto la pena “ergastolo” per la morte della sedicenne Melissa Bassi e per aver ferito nove persone, tra cui altri studenti e passanti.
Oltre la condanna imposta, i giudici hanno confermato anche l'aggravante della finalità terroristica, cosi come richiesto dalla procura distrettuale antimafia di Lecce, più altri diciotto mesi di isolamento diurno per le precedenti vicende giudiziarie, quali il tentato omicidio pluriaggravato dell’imprenditore di Torre Santa Susanna, Cosimo Parato.
Presenti in aula al momento della sentenza, i genitori della giovane scomparsa e alcune amiche rimaste ferite durante l’attentato, con indosso una maglietta raffigurante l’immagine della loro cara compagna, il reo invece non era in sala.
Inoltre, i beni dell’imputato che ammontano intorno ai due milioni di euro, sono stati confiscati e ripartiti tra le parti civili. Ai genitori della sedicenne, sono stati destinati ottocento mila euro, soldi che i coniugi hanno già affermato che devolveranno in beneficenza.
Le prime parole della Signora Bassi dopo la lettura della sentenza: « Abbiamo avuto un minimo di giustizia. Nessuna condanna ce la restituirà, Noi abbiamo sempre creduto nella giustizia ». Mentre il padre: «Oggi è stata una giornata di grandi emozioni, come vedete sono tutto sudato. Siamo stati in aula ad ogni udienza lo abbiamo fatto per Melissa, anche se questa condanna non ce la restituirà. Oggi finisce un capitolo, finalmente potrò smettere di venire in questo tribunale».
(fonte: www.ansa.it foto: http://qn.quotidiano.net)
Rosalba Capasso