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GERUSALEMME, 18 NOVEMBRE 2014 – È avvenuto alle 7 di questa mattina, nell'ora della preghiera ebrea: due terroristi arabi hanno fatto irruzione nella sinagoga di Shimon Agassi Street a Gerusalemme, nel quartiere ortodosso di Har Nof, armati di pistole, coltelli e aste di metallo, e si sono avventati sui fedeli. Il bilancio è stato di 5 vittime e 8 feriti – di cui 5 molto gravi; l'attacco è stato sferrato non appena gli attentatori hanno messo piede nell'edificio, cominciando prima a sparare con le pistole, e poi continuando con diversi corpo a corpo. I due provenivano da Gerusalemme Est e sono giunti in auto. I superstiti sono ora ricoverati presso l'ospedale di Hadassah-Ein Kerem.
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Hamas rivendica l'attentato
L'attentato è stato rivendicato da Hamas, che lo definisce “una vendetta per l'uccisione del guidatore di un autobus palestinese”. Il riferimento è al ritrovamento di domenica sera del corpo di Yusuf Hasan al-Ramuni, un 32enne trovato impiccato nella zona industriale di Har Hotzvin; l'autopsia effettuata dalle autorità israeliane ha escluso il decesso avvenuto per atti di violenza, conclusione a cui i palestinesi non credono. I funerali di Yusuf si sono svolti ieri a Gerusalemme Est, dove hanno partecipato migliaia di persone.
I due terroristi sono cittadini israeliani
Nell'attentato di questa mattina hanno perso la vita anche i due attentatori, uccisi dalle guardie di sicurezza che hanno fatto irruzione nella sinagoga. Indosso sono stati ritrovati i passaporti israeliani. Un paramedico presente sul luogo ha raccontato che i due sparavano addosso al personale d'emergenza mentre tentavano di soccorrere i feriti.
Foto: lastampa.it
Dino Buonaiuto